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BookSprint Edizioni Blog

25 Ago
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Intervista all'autore - Natascia Marchi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Inizierò con il raccontare il come e quando ho deciso di scrivere il mio primo libro. Il mio primo lavoro si intitola " Fermi tutti... sto Sclerando", nasce dalla voglia di esternare le mie emozioni dopo una diagnosi di Sclerosi Multipla.
Il primo romanzo, oltre a permettermi di esprimere quello che ho provato, mi ha dato man forte per raccontare cos'è la Sclerosi Multipla e cosa comporta una diagnosi di quella portata e altro scopo del libro è infondere una nota positiva alle persone.
Vengo da un piccolo pesino in provincia di Verona. Una persona molto comune, con la passione per la lettura e tutto ciò che è conoscenza. Una persona che ha visto nella scrittura un mezzo per raccontare la sua visione delle cose e opportunità per farsi sentire.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento fisso dove mi siedo a tavolino e inizio a scrivere. Varia moltissimo in base alle giornate. Di solito prediligo un momento della giornata dove sono totalmente tranquilla e serena. Questo momento può anche sopraggiungere di notte.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Onestamente non ho scrittori preferiti. Le mie letture spaziano tra moltissimi generi. Credo che tutti gli autori abbiano qualcosa di interessante da raccontare e spiegare, quindi in base a quello che cerco in un determinato periodo storico della mia vita, nomino in mio autore preferito che ricoprirà questo primato per un giorno o due. Quindi un autore preferito penso di non averlo.
 
Perché è nata la sua opera?
E vissero tutti Sclerati e Contenti è tratto da una storia vera, quella di mia sorella.
E' strettamente legato al mio primo lavoro, come si può ben intuire dal titolo, perché credo sia giusto far vedere alle persone che una malattia non investe solo chi è malato ma anche tutte le persone che sono vicino a lui e che gli vogliono bene.
E vissero tutti Sclerati e Contenti è anche il racconto di legami molto importanti per le persone come l'amore e l'amicizia e formano tutti noi nel bene e nel male.
Non vuole essere un lavoro prolisso e noioso, infatti si ha l'occasione di fare delle risate leggendolo ma la cosa fondamentale di questo libro è l'importanza dell'amore nelle vita di tutti noi.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Se il contesto sociale in cui ho vissuto nell'adolescenza fosse stato determinante per avere questa passione e formazione letteraria penso che ora non avrei mai scritto neanche una facciata di un libro.
Il contesto sociale in cui ho vissuto e vivo nell'età adulta influisce positivamente ed è fonte giornaliera di ispirazione. Credo che la strada maestra del mio percorso letterario sia la mia grandissima passione per esso.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Un po' come la lettura. Ci sono momenti che averti il bisogno di evadere e trovare un modo parallelo fatto di fantasia che ti porti a sognare. Poi ci sono altri momenti in cui hai bisogno di conoscere, far chiarezza e raccontare la realtà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In una Scala da 0 a 10, direi 10. Ci sono totalmente e completamente io.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia sorella. È dalle sue vicende comiche e complicate a livello sentimentale che nasce questa opera.
Lei è stata il punto fermo delle mie pubblicazioni perché ha sempre creduto in me. Come tutta la mia famiglia del resto che hanno sempre fatto il tifo per me.
Credere in quello che fanno le persone è la chiave per fare in modo che facciano il loro meglio.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sempre a mia sorella, altrimenti non mi avrebbe più parlato per il resto della sua vita.
Scherzi a parte, sempre a lei perché per me il suo pensiero su quello che faccio è fondamentale.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Il futuro... non saprei.
Credo che l'innovazione sia fondamentale e l'ebook è un ottimo mezzo a questo scopo. Io stessa ne ho letti molti, credo che per una questione ambientale produrre meno carta sia ottimale e anche per una questione di comodità.
Vero è che il profumo di un libro, tenerlo in mano fisicamente e avere la possibilità di voltare le pagine abbia la sua magia.
Credo che dovrebbero coesistere.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che tutti i mezzi che permettano la divulgazione della lettura siano ben accetti.
È una nuova frontiera, sopra ogni cosa per le persone che hanno difficoltà di qualsiasi genere che non permette loro di leggere e vorrebbero farlo.
L'innovazione, come gli audiolibri, sono un mezzo che permette a tutti di gustarsi il piacere di un buon libro.

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