Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Come dissi nella descrizione di ''Mi sento acceso come le cose che non mi hanno spento'', scrivere per me è un'interpretazione del mondo, delle situazioni e delle sensazioni giornaliere in modo intimo e personale.
Quello che dal cuore viene proiettato in infinite lettere non è altro che il proprio stato d'animo, e i ricordi, che ogni vola che si esprimono scrivendo sembrano diventare più leggeri.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Domanda un po' scomoda.... Andiamo alla prossima!
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho scritto diversi corto-romanzi, mai pubblicati. Altre poesie insieme ad autori vari, ma nessuno dei miei scritti mi ha trascinato tanto nel racconto stesso. Credo di avere avuto in mente questa storia da sempre, e solo aver trovato le parole giuste per raccontarla.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata l'inizio dell'opera. Nella mia mente era già tutto scritto dal primo giorno che aprì la bozza di word: ''Mi sento acceso come le cose che non mi hanno spento'' è stato scritto con foga e di getto.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Beh, in un'ipotetica isola deserta, con tutto il tempo a disposizione sarebbe davvero bello riuscire a portare un bagaglio con i testi di Murakami, scrittore a me caro. Con i suoi testi, poter dare luce a una maggiore introspezione. Personalmente, non mi annoia leggere lo stesso libro più volte, anzi, mi aiuta a comprendere il senso che va oltre le righe...
Ed insieme ai suoi libri porterei una didascalia con i termini Giapponesi; non si sa mai!
Ebook o cartaceo?
Apprezzo l'Ebook, ne ho diversi. Comodo e pratico: fila all'ufficio postale, in banca, corsa sul metrò, è sempre pronto ad essere tirato fuori.
Ma il cartaceo non si batte.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
La mia credo non sia una carriera da scrittrice, e non credo lo sarà mai. Io racconto storie, storie di natura umana e sentimentale. Ed è piacevole poter condividere questi momenti con i miei lettori, che, pagina dopo pagina, si riconoscono nelle mie storie.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro è stato scritto per diventare oggetto di regalo ad una persona a me cara. Così è stato. Per una maggiore correzione del contenuto ho deciso di farlo leggere a qualcuno di competenza che, innamorandosi della storia, mi ha spinta a pubblicarla.
Credo che non ci sia sensazione più bella di scrivere solo con l'intento di far leggere il contenuto ad una persona che ci sta a cuore.
Il fuoco che ardeva dentro di me, il mese che scrissi questo libro era alimentato dal pensiero dei suoi occhi lucidi quando avrebbe ricevuto il suo regalo.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
C'è tanta soddisfazione: realizzare insieme ai grafici la copertina, vedere trasformare in materia concreta i propri pensieri. È una sensazione bella, bella quanto il pensiero che un giorno, la propria storia, diventerà la storia di qualcun altro.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Prima ancora si stamparlo e regalarlo, lo lesse in formato PDF una mia cara amica, che si innamorò subito dei protagonisti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro, insieme ai podcast e alle nuove frontiere digitali danno la possibilità alla crescita dell'assimilazione culturale attraverso i nuovi media.
Si può ascoltare il proprio libro preferito anche avendo le mani occupate o svolgendo altre attività.
Io rimango un'inguaribile romantica; preferisco perdermi su una panchina a sfogliare pagina dopo pagina il mio libro. Ma chiunque scelga di optare per il sistema di lettura digitale riesce a stare a passo coi tempi, in una versione multitasking della lettura stessa.