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17 Ago
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Intervista all'autore - Alessandro Coricello -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Un modo per rilassarmi e perdermi nel mondo dei sogni ad occhi aperti, un mondo che posso plasmare a modo mio e usando la parte cosciente di me.
Le emozioni sono tante e controverse.
Sicuramente l'emozione più grande è quella di sfidare sé stessi nella creazione di un disegno che è già tutto nella testa ma che bisogna saper trasferire ai lettori nel miglior modo possibile... anche grazie al vostro aiuto.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Credo più di quanto pensassi in principio. Alan Sob incarna molto di me e del mio pensiero.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Rifacendomi a Svevo e Pirandello, e alle loro "filosofie", credo che il primo significato del mio scrivere questo romanzo sia proprio da collegare ad una qualche forma di cura, la necessità di gridare i miei pensieri e le mie idee, silenziosamente, attraverso i vari personaggi per vedermi vivere dall'esterno.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è nato prima del romanzo. Avevo deciso di porre al centro della narrazione una pergamena scritta da Dante Alighieri e, pertanto, considerata eretica dalla chiesa del suo tempo. Era molto intuitivo!
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Adoro Umberto Eco e, pertanto, porterei con me "Il nome della Rosa" romanzo unico nel panorama letterario sia classico che moderno. La motivazione principale sta forse nella scrittura del testo e nella creazione di un mosaico investigativo geniale e colto.
 
Ebook o cartaceo?
Pur essendo un indefesso sostenitore del cartaceo, come si può evincere dal mio romanzo, tuttavia credo che l'Ebook rappresenti una necessità a cui non dobbiamo sfuggire e una grande opportunità di mercato.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non credo di essere uno scrittore! Amo leggere e mi piace scrivere per passione ma non riuscirei a ponderare oggi se tale passione un giorno potrà divenire un mestiere o una parte importante della mia vita. Certo, mi piacerebbe diventare uno scrittore ma ciò dipenderà anche e soprattutto da fattori terzi.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La Pergamena eretica di Dante nasce da un sogno. Al risveglio ho scarabocchiato l'impalcatura del romanzo su di un pezzo di carta e poi ho cominciato a lavorarci su ampliandolo. Raccontai ad un mio amico che lavorava nel cinema l'idea che avevo in testa e lui mi consigliò di scrivere il romanzo come fosse il copione di un film... e così feci.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un'emozione indescrivibile! Il pensiero che qualcuno possa leggere e apprezzare la tua creazione mi fa alzare di qualche centimetro da terra.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Consegnai la prima versione, ancora grezza, ad un mio amico che ha lavorato nel mondo del cinema per molti anni come "fuochista" e ne fu molto colpito, Mi incoraggiò ad andare avanti nel progetto.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un prodotto fantastico e molto utile che infrange una grande barriera architettonica della conoscenza e permetterà, sicuramente, una maggiore e qualificata circolazione di opere intellettuali.

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