Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta in un posto bellissimo, in un’isola in mezzo al Lago d'Iseo.
Sono stata una bambina vivace e impegnativa, piuttosto curiosa e intrigante. Ero sempre ammaccata con le ginocchia sbucciate perché la mia consueta andatura era la corsa e i miei giochi preferiti erano molto fisici e pericolosi. Insomma un maschiaccio.
Sono stata educata al bello, al vero, a chiamare le cose con il nome che hanno. Il bene è bene, il male è male!
Ci sono valori non negoziabili e, di questi, la vita è il più grande, qualunque for-ma abbia e in qualsiasi circostanza si trovi.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"L'Arte Di Essere Fragili" di Alessandro D'Avenia.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Mi dispiace, poiché penso che, in qualche modo, sarebbe come sostituire la Gioconda di Leonardo con un selfie della stessa ... Il valore dell'opera non sta soltanto nel contenuto, ma vi è compresa la modalità di realizzazione e permanenza della stessa.
Va bene tutto, ma ciò che ha origini tanto antiche e preziose e irripetibili deve essere conservato, mantenuto e promosso.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Mi piace scrivere, ma non parlerei di amore, piuttosto di opportunità. Mi sono data la possibilità di trattenere quanto ho vissuto e di consegnarlo, innanzitutto
a coloro che amo, poi a quelli che Dio ha messo sul mio cammino e poi a chi avrà
voglia di farne uso.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Lo stupore e la gratitudine che mi colmano l'anima e il cuore per ogni singolo giorno vissuto fin qui.
Il dolore per gli sbagli commessi e la tenerezza per l'intemperanza e la fragilità.
Il tormento e la consegna di quanto non capisco e non riesco.
Infine la Speranza che nulla, nemmeno un capello che ho in testa, andrà perduto.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Sperare sempre!
Cercare e scegliere qualcuno di grande al quale attaccarsi per affrontare tutto.
Mai cedere all'autonomia, alla tentazione dell'indolenza o alla rinuncia per la troppa fatica.
Salire senza timore.
Proseguire sempre in compagnia di quel qualcuno, poiché è la conquista della vetta che spalanca uno spettacolo imprevisto, inimmaginabile, stupefacente!
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Nessun sogno nel cassetto. Mi sono ritrovata a farlo, naturalmente.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Due care amiche parlando con le quali mi sono sovente trovata a raccontare del mio lavoro e della mia famiglia, mi hanno incoraggiato a stendere su un foglio di carta avvenimenti, episodi e circostanze della mia storia. Così un giorno iniziai e
fui sorpresa di come, con grande semplicità e naturalezza, questo testo prendesse forma e si dipanasse nel fedele resoconto di quanto mi è stato dato di vivere.
Scrivendo mi accorgevo che la memoria mi restituiva momenti e incontri che avevo perduti, ai quali non pensavo da tanto tempo. È stato bello e importante.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ho temuto di non riuscire a terminarlo poiché, trattandosi della mia storia, essa non è ancora finita ...
Il suo autore del passato preferito?
Ce ne sono diversi: Paul Clodel, Louis de Wohl, Giovannino Guareschi.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia al passo con i tempi, in linea con l'attuale modo di vivere con il quale dobbiamo inevitabilmente fare i conti, ma sono convinta non debba in alcun modo sostituire l'elemento cartaceo che ha un fascino intramontabile e costituisce un vero patrimonio che le generazioni future meritano di conosce-
re e poter utilizzare.