Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Napoli e vivo da sempre a Napoli. Ho avuto la fortuna di scegliere due professioni che mi hanno gratificato per tutta la vita, il cantante e lo spedizioniere internazionale.
Ho incontrato, nei miei percorsi professionali, personaggi che mi hanno insegnato e fatto ancora di più amare queste due professioni; il maestro Raffaele Catalano, mio insegnante di canto per venti anni, ed Eugenio Klopfer, direttore di una multinazionale dal nome Jacky Maeder. Non ho mai pensato di diventare scrittore perché le mie due professioni mi hanno tenuto sempre molto impegnato da non avere il tempo di dedicarmi ad altro. Due anni fa, pensando alla mia vita professionale e che nel 2023 avrei compiuto settant'anni, ho pensato di cominciare a scrivere delle bozze di appunti, come un diario, partendo dalla mia nascita.
Man mano che scrivevo, la voglia di raccontarmi è aumentata. così ho attraversato, in due anni di appunti, corretti e ricorretti, settant'anni della mia vita.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solitamente di pomeriggio e per circa tre ore al giorno.
Con lo scrivere questo libro, la passione di scrivere è aumentata, oggi, ho anche composto delle poesia e in Lingua Italiana e napoletana.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Elena Ferrante e Maurizio De Giovanni.
Perché è nata la sua opera?
Per raccontare le mie due vite professionali attraverso aneddoti, gioie, dolori ed eventi storici accaduti per buona parte degli ultimi cinquant'anni del secolo scorso.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non ho avuto una grande formazione letteraria. La mia esperienza culturale di vita si è formata, per strada e attraverso le due professioni che ho vissuto e vivo.
L'incontro con tante persone di varie classi sociali, dall'uomo della strada, operatori portuali, amministratori delegati, dirigenti, funzionari doganali, produttori e impresari musicali, alta borghesia e politici, hanno indirizzato in buona parte le mie scelte e la mia vita fino ad oggi.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
E' un modo per raccontare la realtà. Anche se adesso, tenterò di scrivere una favola per bambini.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutta la mia vita. È un'opera autobiografica veritiera.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno in particolare, ho tenuto fino ad oggi nascosto la mia opera.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Nessuno ha letto la mia opera. I primi la redazione di Booksprint.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Si! anche se spero che il cartaceo non venga abolito del tutto.
L'odoro della carta e della stampa è unico.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È sicuramente una buona cosa per chi è un tantino pigro nella lettura ma soprattutto, per persone diversamente abili, come i non vedenti.