Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e vissuto, fino all'età di 24 anni, a Messina nella meravigliosa Sicilia, Sposato giovanissimo ho fatto parecchi concorsi nelle Ferrovie dello Stato, ho vinto quello da Capo Stazione ma ho dovuto trasferirmi in Piemonte, a Cuneo.
Ho sempre desiderato scrivere e già nelle scuole superiori ho diretto un giornale di istituto, stampato in ciclostile, che ha vinto anche un premio nazionale...poi ho dovuto dedicarmi alla famiglia e ai miei tesori più preziosi; i miei figli! Dopo che ognuno di loro ha trovato una decorosa sistemazione ho deciso di riprendere a studiare e a scrivere...era arrivato il momento di dedicarmi anche a me stesso!!!
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo soprattutto di sera perché la mente e i pensieri possono viaggiare senza l'assillo di tutto quello che debbo fare di giorni, è libera di volare da un punto ad un altro senza nessun ordine apparente.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Leggo molto ma dovendo scegliere un autore mi piace molto Gianrico Carofiglio, La sua è una scrittura chiara priva di inutili orpelli che ti giunge senza percorrere strade di presuntuosa sapienza.
Perché è nata la sua opera?
Avevo già scritto altri due libri ma un giorno, guardando un disegno, fatto dalla mia bellissima nipotina di cinque anni, colsi l'energia di quei colori, mai scelti a caso, e la forza di quei colori nell'insieme di quel disegno. Solo dopo avere ottenuto il suo consenso, non facile, ho iniziato a scrivere questa storia di amore e di energia. In mente ho sempre quel disegno e la forza che mi regala nel vederlo
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Noi assorbiamo, più di quanto vorremmo ammettere, il contesto in cui viviamo. Ne facciamo parte, volenti o nolenti, e contribuiamo a realizzarlo. In ogni nostra azione lo troviamo e ci guida
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è come immergersi in un mondo parallelo dove noi siamo noi stessi, attraverso i vari personaggi che descriviamo, e la verità di quello che scriviamo trasuda attraverso la descrizione di ogni singolo personaggio creando una verità che corre insieme al racconto, proprio parallelo alla realtà che viviamo
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ci sono io in tutti i personaggi, quello che sono, che ero e che vorrei essere stato. Sono io nel tempo e nella circostanza che descrive ogni singolo personaggio.
Leggendo i miei libri io scopro me stesso, quello che sono e che, a volte, cerco di coprire e nascondere
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si, proprio la mia nipotina di allora, che adesso ha appena compiuto 18 anni, lei è la bellezza che cresce, il futuro che le auguro felice e i sogni di suo nonno Pino
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie, lei riesce a cogliere i momenti più importanti proprio perché vorrebbe trovare quelli in cui non sono riuscito a farle giungere i messaggi che vorrei trasmettere. Una feroce critica che non mi farebbe mai un complimento, se non fosse più che meritato...insomma una moglie!
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No. Il futuro prossimo sarà probabilmente l'ebook ma leggere un libro sul cartaceo rimarrà, credo per sempre, il modo migliore e mai eguagliabile, di leggere un libro ed entrare nell'intimo del suo autore. Un libro è il tempo che tu dedichi a te stesso, la lettura attraverso un video ti distrae troppo per poterti immergere totalmente in quella storia.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Stesso concetto! Un libro, sempre secondo me, è un fatto intimo, fra il lettore e l'autore. e la voce di una terza persona si intromette in quello che deve essere un "rapporto" diretto fra chi scrive e chi legge. Le sfumature e le espressioni, anche le più lievi, possono influenzare il giudizio sulla piacevolezza o meno di un racconto, di un libro.