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24 Giu
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Intervista all'autore - Lucia Mocerino -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sarà banale ma la prima sensazione che provo ogni volta che scrivo è la libertà. Ogni volta che la mia penna tocca il foglio, mi sento più leggera.
Non sono più Lucia una ragazza di vent'anni figlia, sorella, nipote o amica di qualcuno, sono semplicemente un'anima che fluttua nella sua dimensione ideale.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro è cento per cento me. Ogni poesia, ogni pensiero sono io che in un momento preciso ho sentito di dover trasferire le mie emozioni sulla carta.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Raccogliere queste poesie è stato come vincere una battaglia, avvicinandomi sempre di più alla vittoria della guerra che ho dentro.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Stranamente è stato molto semplice. Un giorno, prima ancora di concludere la raccolta, ho chiuso gli occhi un momento ed era lì. Subito l'ho scritto su un foglio e in quel momento è diventato ancora più perfetto per me. Come un abito cucito su misura, questo titolo calza a pennello alla mia raccolta.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ci sono molti libri che hanno la mia anima ed il io cuore, ma se dovessi sceglierne solo uno sceglierei ''La piccola principessa'' di Frances H. Burnette, nell'edizione del. Questo libro è un pezzo di me ed è stato anche quello che mi ha iniziata come lettrice compulsiva. Quindi sarò sempre grata al suo autore per avermi aperto un mondo nuovo e per aver ampliato la mia fantasia a nuovi regni tutti da scoprire.
 
Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo. Molto spesso acquisto ebook, ma dopo compro sempre lo stesso libro in versione cartacea, perché l'odore e la sensazione che ti dà un libro tra le mani è unica.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Prima era solo un'idea che andava e veniva, ma nel 2019 ho iniziato a pensare seriamente di diventare una scrittrice, grazie alla mia professoressa di italiano, che mi ha fatto capire che la mia scrittura fosse davvero valida e che mi ha consigliato di fare le selezioni per il giornalino scolastico, del quale in seguito ho fatto parte.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro è nato dalla voglia di dimostrare che il dolore può distruggerti ed essere costruttivo allo stesso tempo. Ricordo ancora che mentre scrivevo la poesia '' Gelosia'' erano le quattro del mattino ed ero sveglia a pensare a delle brutte parole che mi erano state dette e che mi provocavano gelosia verso altre persone. Oggi, invece, riesco a leggerla quasi ridendo, perché grazie al percorso che ho fatto scrivendo e cacciando fuori il dolore, la gelosia è solo un lontano ricordo e se ascolto ciò che produce la mia testa, sento solo la mia voce.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Posso dire solo che ancora non riesco a crederci. Avere tra le mani il frutto di questi anni è un qualcosa di meraviglioso, mi sento ricompensata. Questo perché anche quando volevo mollare, quando il mondo non aveva più senso, mi sono rialzata e adesso ho finalmente questa ricompensa tra le mie mani.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto tutte le poesie come raccolta è stata mio padre. Mi è stato sempre accanto e mi è sembrato doveroso che fosse il primo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che ci renda più semplice la vita, perché mentre ascolti, puoi anche svolgere altre attività. Personalmente non ho mai ascoltato gli audiolibri e non penso che lo farò mai, non perché li disprezzo, ma perché preferisco immaginare tutto nella mia mente, anche le voci dei personaggi.

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