Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura mi dà un senso di libertà, permette alla mia immaginazione di non aver confini.
Per passatempo creo storiette così per bambini e mi dà gioia e soddisfazione quando i miei scritti piacciono ai miei amici e parenti o ancora di più a persone che non conosco, specialmente con il custode dei draghi mi sono sentito orgoglioso di me, visto che più persone mi hanno spinto a pubblicarlo visto che è piacito.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Dire non tanta sarebbe una bugia. Ogni personaggio del mio libro ha delle sfumature della vita reale sia mia e delle persone che mi circondano.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere “Il custode dei draghi” per me tutt'ora significa crescere insieme alla mia creazione e alle persone che lo leggeranno.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo l'ho cambiato solo due volte. Non è stato facile. Prima era un semplice titolo da ragazzino per portarlo a scuola con gli amici e leggerlo con loro. Poi nel momento in cui decisi di scriverlo più seriamente è farne un libro ho avuto una sensazione di realizzazione con l'attuale titolo il custode dei draghi.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sono una amante del fantasy, quindi li scegliere tutti quelli che ho letto. Però se proprio devo scegliere direi Percy Jackson perché mi dà l'ispirazione che credo sia quella giusta una storia che cresce insieme al suo scrittore e lettore. E ovviamente come scrittore direi il creatore di Percy Jackson, Richard Russell Riordan.
Ebook o cartaceo?
Io sono per il cartaceo tutta la vita. Però lavorando tutto il giorno mi capita di leggere anche l'ebook per comodità e Devo dire che non dispiace, non dà lo stesso senso di appagamento di stringere il libro fra le mani, però da molta comodità.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Direi da poco, solo perché le persone che hanno letto il mio libro mi hanno spinto a farlo
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho iniziato a scriverlo a 14 anni per un concorso da fare a scuola e lo abbiamo letto con degli amici, dal momento in cui è piaciuto a più persone ho deciso di renderlo un vero libro e ho allungato la trama della storia.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un’emozione che cresce. Ansia, gioia, realizzazione, grinta, un insieme di emozioni che mi spingono a credere che c'è il mondo all'interno del libro può piacere e affascinare le persone che lo vorranno.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio amico Agatino, era il mio compagno di classe a scuola sedeva sempre davanti a me e mentre scrivevo trame e altro lui leggeva.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io sono sempre per il cartaceo, ogni tanto capita l'ebook, però non ho mai provato l'audiolibro, ovviamente i tempi corrono e c'è da adattarsi, direi che è una genialata