Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo dall'entroterra di Venezia, mi sono sempre interessato di Parapsicologia ed ho fondato il gruppo (ora disciolto) "La Chiave di Iside" dove ho sperimentato tutti i contenuti del libro omonimo.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito la metà pomeriggio, qualche volta dopo cena.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Marco Fincati.
Perché è nata la sua opera?
Per stimolare la gente alla spiritualità pratica, vissuta nel qui e ora. Mi sono accorto che la spiritualità può essere un grande aiuto nel risolvere i problemi della vita di ogni giorno.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Poco. Sono sempre stato ben inserito, ma la mia ricerca interiore è quasi sempre stata "autonoma".
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per andare oltre la realtà materialistica.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Un buon 70%
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ho fatto tutto da solo al computer.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un appartenente al gruppo di cui ho parlato prima.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, è bello ritirarsi a leggere un libro stampato. Lo trovo più intimo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È ancora tutto da verificare.