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03 Apr
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Intervista all'autore - Pietro Magrì -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io non ho mai avuto l'ispirazione di diventare scrittore. Quando frequentavo l'istituto tecnico per geometri ho avuto come professore di diritto il docente Giuffrida che somigliava molto all'attore Totò.
Un giorno io e Salvatore, un mio compagno di classe, stavamo percorrendo la strada che conduceva all'autobus per ritornare al nostro paese ad un certo momento si è fermato il professore Giuffrida che ancora conoscevamo appena con la sua auto Ford Anglia e ci ha dato un passaggio. Nel tragitto ci ha raccontato due barzellette molto belle che io mi sono appuntate e ancora oggi dopo tanti anni ricordo. Da quel momento mi è sorta la passione delle barzellette ed ho preso l'abitudine di prendere nota di tutte le barzellette che mi venivano raccontate che costituivano un patrimonio culturale da non disperdere.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento in cui mi dedico alla scrittura è il pomeriggio perché mi sento più tranquillo e mi concentro meglio perché non sono disturbato.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore preferito è Camilleri, Agatha Christie, James Harrington autore del tenente Colombo, Erle Stanley Gardner, Mickey Spillane.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è la terza ed è nata perché avevo una raccolta di episodi veramente accaduti che altrimenti sarebbero andati nell'oblio.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui ho vissuto ha influito molto.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere costituisce una evasione dalla realtà ma è anche un modo di raccontare la realtà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nelle mie barzellette c'è molto della mia personalità.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sono stato fortunato perché ho trovato l'editore Vito Pacelli e la sua casa editrice che sono veramente straordinari.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il mio libro l'ho proposto per primo all'editore Vito Pacelli.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Probabilmente per il futuro della scrittura sarà l'ebook, ma attualmente non è il momento propizio per la sua diffusione. Io sono stato educato all'antica e preferirei avere, toccare e svogliare un libro che costituisce un patrimonio. Un libro collocato nella libreria può essere consultato in ogni momento e costituisce un tesoro della conoscenza.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ancora non siamo preparati all'audiolibro, penso che passerà molto tempo prima che venga diffuso in vasta maggioranza.

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