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15 Mar
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Intervista all'autore - Giuseppe Condemi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Pedagogista e per diversi anni sono stato coordinatore degli educatori e responsabile del Convitto statale di Asiago
. Da 2 anni sono docente di sostegno all'Istituto agrario Parolini di Bassano del Grappa. Esercito le funzioni di Consigliere Onorario (G.O.) presso la Corte di Appello di Venezia, sezione minori. Sono calabrese e scrivo da almeno 25 anni, questo è il mio 4 libro ed ho in "cantiere" un 5.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Utilizzo i pomeriggi in cui sono libero dagli impegni scolastici e i giorni di festa. Ovviamente, cerco di togliere meno tempo possibile alla famiglia.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Alessandro D'Avenia (L'arte di essere fragili, come Leopardi può salvarti la vita).
 
Perché è nata la sua opera?
Nasce dall'idea che la conoscenza rimane fine a sé stessa se non viene trasmessa agli altri. Il testo deve e può essere una grande guida pratica per tutti quei docenti che, privi di formazione specifica. vengono catapultati nel difficile mondo dell'inclusione scolastica. Uno strumento per rispondere alle esigenze educative e didattiche di migliaia di ragazzi e ragazze che non possono accedere pienamente alla conoscenza a causa di deficit di diversa natura.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho avuto la fortuna di vivere in un ambiente dove si respirava cultura e l'amore per i libri.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è il modo migliore per raccontare la realtà che ci circonda ed esprimere pienamente i propri sentimenti, le proprie emozioni e le conoscenze che devono essere di tutti.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non vi è dubbio che il testo mette in risalto la sensibilità personale nei confronti di un argomento così delicato e importante per la civiltà di una nazione ovvero l'interesse per i più fragili.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Direi che il confronto continuo con i colleghi, il ricordo di tanti coetanei che hanno vissuto la disabilità mi ha indotto a scrivere/raccontare quello che implica l'essere o considerati diversamente abili.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A coloro i quali hanno fatto la prefazione al testo: la dirigente scolastica Carla Carraro, persona che stimo per l'amore, la serietà e la professionalità con cui dirige l'Istituto Parolini di Bassano e al DS, maestro, Cristiano Rossi, grande uomo, grande Preside, grande amico con cui abbiamo condiviso un anno straordinari al Convitto statale di Asiago, accomunati dallo stesso modello e dallo stesso sistema educativo.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso che la vera scrittura sia quella che consente al lettore di sentire l'odore della carta stampata. Il resto è solo un modo piuttosto "freddo" di trasmettere la conoscenza.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audio libro rappresenta una "tecnologia" utilissima ai fini dell'apprendimento, specie per quelle persone, per quei ragazzi diversamente abili (ipovedenti) che non possono utilizzare i normali canali visivi. Oppure, per le persone anziane che am
ano la lettura.

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