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BookSprint Edizioni Blog

13 Mar
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Intervista all'autore - Calogero De Caro -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Licata (Ag) il 3 luglio 1941. A 9 anni mi trasferii a Napoli con la famiglia e dopo la licenza elementare entrai in Seminario.
Ne uscii a 15 anni dopo aver conseguito la licenza ginnasiale, proseguii gli studi ottenendo la maturità classica, indi mi iscrissi alla Facoltà di Ingegneria Chimica. Dopo il biennio vinsi un concorso presso una pubblica amministrazione e fui assegnato a Voghera (Pavia). Sposai una stupenda ragazza napoletana che mi regalò una bellissima figlia. Dopo 7 anni fui trasferito a Napoli nella medesima amministrazione, ottenendo vari incarichi, tra cui quello a "controller", una figura che prevedeva il controllo dei fondi assegnati all'unità locale per acquisto materiali su piazza. Attualmente sono in pensione.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Un libro che consiglierei a un adolescente è "Quello che i ragazzi non dicono" di Nan Coosemans. In questo libro la scrittrice che lavora con gli adolescenti svela il segreto come gestire i conflitti tra genitori e figli, gli insuccessi scolastici, il bullismo, l'uso del telefonino. È un libro che dà voce agli adolescenti e insegna ai genitori come comportarsi con i figli che giorno dopo giorno crescono.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
La progressiva perdita del libro cartaceo mi rende triste, data la mia età. Il libro cartaceo è come un compagno, lo trovo lì, ogni volta che entro nella mia camera, sento il suo profumo, anche se sa di antico. Ma i tempi e i progressi tecnologici cambiano, cambia la velocità di acquisto: in un clic hai subito un libro in versione ebook, ove potrai aumentare le dimensioni dei caratteri, se hai problemi di vista, non occupa spazio nella tua libreria, lo potrai leggere ovunque, perché lo porti sempre con te.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È un amore che ho sempre avuto. Scrivere per me ha un significato profondo: mettere a nudo le mie emozioni, la mia fantasia.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il motivo che mi ha spinto a scrivere questo libro è stato quello di dire a me stesso e agli altri che siamo esseri liberi, dotati di libero arbitrio, capaci di indirizzare il nostro destino a scelte precise.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio che vorrei dare al lettore è quello di riflettere sul proprio destino che non è assolutamente determinato da scelte fatte da altri. Ciascuno di noi ha un carattere unico, che unito alla volontà e alla libertà psicologica, è capace di fare le scelte giuste. Occorre coraggio, non lasciarsi soggiogare dalle circostanze contingenti, essere liberi in tutto e questa forza viene dal sentimento sublime. l'Amore.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Gli studi classici intrapresi mi hanno sempre portato, da giovinetto, ad una particolare attenzione nella lettura dei più famosi classici della nostra letteratura, non solo, ma anche di quella inglese e francese. Da queste opere ho tratto sempre delle perle preziose per la mia conoscenza.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, l’episodio che mi ha fatto scoccare la scintilla fu quello di aver sentito in televisione come un giovane, figlio di un camorrista, in pubblica piazza, si dissociava dalle scelte del padre ed esortava i suoi coetanei a non seguire quella strada che sicuramente avrebbe portato a delusioni, a infelicità e a sofferenze.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai. Di notte sognavo come avrei continuato a svolgere il capitolo successivo, arricchendolo di colpi di scena.
 
Il suo autore del passato preferito?
Oltre naturalmente i nostri capolavori classici, un autore che ho letto con piacere e con interesse è stato William Galt pseudonimo di Luigi Natoli, un romanziere siciliano.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritorniamo alle origini, quando il racconto veniva tramandato solo a voce. Oggi si afferma sempre di più questa modalità: l'audiolibro. Ascoltare un libro è rilassante e poi si può ascoltare in auto, mentre si fa ginnastica a casa, e in più se si ha problemi di vista. Non per questo si deve svalutare il libro cartaceo che rimane il mio preferito.

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1 COMMENTO

  • Link al commento Viola inviato da Viola

    Libro molto appassionante,che non ti lascia dall inizio alla fine.Consigliatissimo

    Mercoledì, 15 Marzo 2023 18:14

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