Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è liberarsi. Espandere le proprie emozioni fino a trascinarsi in un universo nuovo.
Non un mondo parallelo, ma qualcosa che costruisci pezzo dopo pezzo come i mattoncini del lego. E sapete qual è la più grande soddisfazione? Vedere che ciò che hai realizzato a sua volta regala la stessa identica emozione a chi ti legge!
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
È la prima volta che metto qualcosa di autobiografico nei miei libri. Piccoli flash, e non della vita presente. Più che altro di un passato ancora vicino ma pur sempre passato. I miei personaggi rappresentano delle icone della vita attuale in cui io non mi identifico ma da buon osservatore mi piace tramutare il punto d’osservazione in un punto di vista personale.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È il diretto sequel di “Negli occhi del mare “e per quanto fosse pronto da tempo, ho voluto attendere la fine di un periodo buio per l’umanità (pandemia) prima di uscire allo scoperto. Rappresenta un cammino verso il destino, per guardarlo in faccia e anche sfidarlo pur capendo che questa battaglia è uno scontro impari. Ma nasce da questo presupposto il diritto inalienabile della “scelta e della libertà “concetto imprescindibile dell’essere umano.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Una scelta di cuore e di impulso. Avevo precisamente in mente cosa dovessi narrare e come questo titolo sarebbe stata la proclamazione assoluta di ciò che sono i contenuti del libro. Non faccio mai scelte banali, mi piace sorprendere e sorprendermi, scrivendo mi rendo conto quest’ultimo concetto mi entusiasma e mi aiuta a creare nuove fantasie.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente ne porterei tantissimi tanti quanto la musica che è una compagna a cui non posso rinunciare. Se dovessi scegliere uno probabilmente porterei un classico: “La divina commedia” poiché avrei modo di trovare sempre spunti nuovi; Dante è un maestro senza tempo!
Scrittori? Dovrei litigare con me stesso per scegliere tra un poeta e un romanziere, forse porterei Tolkien o la Rowling perché hanno avuto la genialità per inventarsi un mondo di sana pianta! Sarebbe stuzzicante!
Ebook o cartaceo?
Sempre cartaceo la mia scelta. Ma occupandomi anche del mondo digital non posso che abbracciare anche l’ebook. Ma il libro per me resta da sfogliare e
Sfogliare!
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Una grande passione innata! Ormai scrivo da decenni e anche nel mio lavoro “uso” la scrittura come mezzo per veicolare contenuti anche attuali. Sono affascinato da ciò che la mia mente crea e trasforma quotidianamente e mi rendo conto di essere creativo all’ennesima potenza. Questo a volte è un danno perché mi distacca dalla realtà… Sognare fa bene ma credo che oggi sia molto importante restare con i piedi ancorati a terra. Più che altro come ho sempre detto mi piace regalare sogni alla gente, forse un po’ ci sono riuscito? Non tocca a me dirlo, ma sono certo di una cosa non smetterò mai di scrivere perché mi genera passione e questa è amore assoluto verso il prossimo.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Essendo un sequel come vi ho raccontato precedentemente era già scritto nella mia testa, ma come spesso accade bisogna che i tempi siano maturi per passare alla stesura. Una curiosità interessante è che ho cancellato e riscritto più volte interi capitoli e per quanto possiate notare la mia estrema sintesi (perché amo essere poco prolisso), resto un perfezionista puntiglioso e se leggendo vedo che il mio messaggio non transita al lettore elimino completamente e riparto. Forse un male o forse un bene, sta di fatto che in quest’ultimo romanzo ho tagliato e cucito più volte … Ora l’abito è su misura: sartoriale!
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È proprio come una rinascita nel mio caso. Perché sembra ogni volta un nuovo inizio. È il bello deve ancora venire perché amo la critica sia positiva sia negativa perché è quella che ti fa sentire orgoglioso e ti mette in discussione creando nuove possibilità e occasioni per scrivere ancora!
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
È stato mio padre! Trovo da sempre che sia la cosa migliore farsi aiutare da chi ti conosce bene e sa consigliarti e anche nel caso farti mettere in discussione! Ormai è anche una scaramanzia, una prassi consolidata!
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono stato scettico fino a poco tempo fa, ma come ho già ribadito sono una persona aperta che ama esplorare sempre nuove frontiere! Il tempo ci darà torto o ragione ma è giusto guardare nuovi universi!