Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Taranto, in Puglia, dove vivo con mio marito ed i miei figli.
È una città bellissima che, purtroppo, per molti anni è stata nota solo per il problema dell'inquinamento dovuto alla ex Ilva.
Io scrivo da sempre, da quando ho imparato a tenere la penna in mano. Per cui non c'è un "come" o un "quando". Mi è sempre piaciuto leggere, quasi divorare le parole scritte. Inventava favole e storie che raccontavo a me stessa, prima, e poi, una volta diventata mamma, ai miei figli. La penna si muove quasi da sola sul foglio. La mia è una scrittura impulsiva. Solo dopo rivedo e rettifico, con mente razionale, quello che ho scritto. Ho deciso di raccogliere i miei fogli sparsi, i miei quaderni, in un libro, spinta anche da mio marito e dal desiderio di concretizzare un sogno.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Purtroppo non ho molto tempo da dedicare alla scrittura. La notte è il momento migliore per me, quando la frenesia degli impegni quotidiani si placa. Ma le idee nascono continuamente, anche mentre rientro a casa dal lavoro, o mentre stendo i panni, o mentre faccio shopping. Nella mia borsa c'è sempre un quaderno per fissarci i pensieri da sviluppare in seguito. Spesso registro sul cellulare le mie impressioni per non perderle.
Il suo autore contemporaneo preferito?
L'ultimo libro che ho letto è stato "Il sonaglio" di Andrea Camilleri. Possiamo considerarlo contemporaneo?
Mi piacciono molto i romanzi. Anche qualche biografia scritta bene di personaggi interessanti., ma in realtà preferisco i classici.
In effetti non ho un autore preferito. Vado a periodi
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per realizzare un sogno che, forse, neanche sapevo di avere. Ad un certo punto mio marito mi ha chiesto perché non raccogliersi i miei racconti e le mie poesie in libro tutto mio. Le sue parole hanno soffiato via la polvere sul mio sogno sopito... E libro è stato.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Certamente l'ambiente in cui si vive o si è cresciuti ci forma. In famiglia la passione per la lettura e la fame di conoscenza certamente mi è stata trasmessa da mio padre che era un accanito lettore. Per il resto i miei scritti crescono nutriti dalla mia fantasia, anche se a volte il loro seme viene piantato, per esempio, da una parola sentita per strada, dal volo di una coccinella, da un fiore che buca l'asfalto.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo che sia entrambe le cose. Personalmente per me scrivere è raccontare la realtà ma smussandone le asperità, mettendo in evidenza la bellezza della vita che spesso si mimetizza dietro ai problemi quotidiani, esaltando gli aspetti positivi che possono nascere anche da un dolore, osservando e anche gli aspetti surreali di certe situazioni.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
I miei scritti sono frutto di pura fantasia. Non sono narrati eventi personali.
Di mio c'è sicuramente la predisposizione a cercare gli aspetti positivi di ogni situazione e la voglia di non abbattersi mai, di rialzarsi dopo ogni sgambetto che, a volte, la vita ci mette.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
L'opera era lì, pronta ma accantonata. Fondamentale è stato lo stimolo a farla "nascere" nel mondo dei lettori, da parte di mio marito che, dopo averla letta, mi ha convinto ad intraprendere questo percorso editoriale.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il primo lettore dell'opera per intero è stato mio marito.
Sapevo che il suo giudizio non sarebbe stato influenzato dal suo amore per me, che mi avrebbe dato un parere obiettivo.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L'ebook è certamente una bella invenzione.
Ma l'emozione che dà un libro cartaceo non potrà mai essere sostituita. Il fruscio delle pagine, l'odore della carta, tornare indietro a leggere un passo che è piaciuto particolarmente...
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
A me piacciono gli audiolibri.
Non credo che tutti i libri rendano bene in formato audio ma molti sì.
Ed inoltre sono un valido strumento per chi ha problemi a leggere, per chi desidera leggere ma ha poco tempo. Con un audiolibro puoi ascoltare mentre cucini, o stendi i panni, o vai in auto a lavoro. Certo molto dipende dalla voce narrante.