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BookSprint Edizioni Blog

26 Gen
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Intervista all'autore - Antonella Fiorenza -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Ho iniziato a scrivere da piccola. Scrivevo novelle brevi e favole. Avevo bisogno di comunicare ma anche di un posto solo mio e quel posto, quella comunicazione, erano i miei scritti.
Poi ho avuto tre figli ed ho iniziato a scrivere sul serio delle fiabe che li aiutassero a comprendere i sentimenti. È stato solo nel 2006 che ho dato il via al mio primo romanzo che ha avuto una volontà propria, voleva essere scritto. Un anno per la preparazione e la conoscenza dei luoghi, tre mesi per scriverlo e farlo leggere per le correzioni. Ha avuto un buon successo ed è stato usato come testo di lettura in un liceo di Frascati. Poi mi sono fermata per motivi di salute ed ho ripreso nel 2010 con un altro romanzo mai pubblicato. Il terzo lo pubblico con voi con molto piacere, vista la serietà della vostra casa editrice.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento migliore è la sera, quando tutti dormono e c'è silenzio.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
In realtà ne ho molti. Direi che la mia preferita è Patricia Cornwell
 
Perché è nata la sua opera?
È nata per caso. Guardando un documentario sulla cultura Azteca
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito molto. Il contesto sociale forma gli individui, subito dopo la famiglia. Ho vissuto in una casa colonica ricca d'amore, piena di animali e di verde. Poi i miei figli, le mie opere d'arte, hanno acuito il bisogno di dare agli altri un momento d'amore e di pace attraverso un romanzo.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo di raccontare la realtà che vorremmo.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Moltissimo. I protagonisti mi rispecchiano, anche se non vorrei credo sia inevitabile
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si, il mio terzo figlio. Anche lui appassionato di lettura e scrittura
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Al mio terzo figlio
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Si credo di sì. Un modo molto semplice di pubblicare senza troppi vincoli
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo sia una buona cosa perché raggiunge anche chi non ha tempo di leggere (ascoltando con le cuffie) e chi non vede.

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