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BookSprint Edizioni Blog

24 Gen
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Intervista all'autore -Roberto Bertucci -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho scoperto che mi emoziona moltissimo seguire il mio stato d'animo e tradurlo in parole.
Poi rileggo e correggo, fino ad avere la stesura più fedele al mio pensiero. In particolare nella storia che ho scelto di raccontare, ho condiviso la rabbia che può provare una persona mortificata e delusa: mi immedesimavo nel suo progetto di vendetta e questo mi faceva soffrire al posto suo. Ma, pur addentrandomi in una serie di azioni violente, non volevo lasciare ad un eventuale lettore un messaggio negativo. Al contrario ho cercato di evidenziare la gioia che prova chi riesce a tramutare la vendetta in perdono.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Per dare completezza ai personaggi, ho fatto riferimento alla mia infanzia e alla mia gioventù. Per la parte centrale, invece, ho tratto ispirazione da problematiche accadute ad amici e conoscenti, aggregando e aggravando storie diverse con la mia fantasia. Tuttavia, ho voluto rimarcare la possibilità di usare il cervello invece della follia, per risolvere anche le peggiori situazioni di ingiustizia.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho scritto questa storia per la soddisfazione personale di riuscire a dare, soprattutto ai giovani, un messaggio positivo. Le situazioni che io ho scelto di raccontare sono occasionali, però ognuno di noi deve combattere la sua battaglia personale in contesti diversi: è il finale positivo quello che ci dovrebbe accomunare tutti.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho combattuto parecchio per trovare il titolo finale, che adesso sono convinto sia il migliore: spiega esattamente la lotta fra il Male e il Bene, che appartiene a tutti noi. La soluzione positiva dipende certo dal nostro impegno, ma può aiutarci il dono della Fede e la vicinanza di un Amico.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei "La vita e i giorni. Sulla vecchiaia" di Enzo Bianchi, per la sua saggezza. Inoltre "Io uccido" di Giorgio Faletti, per la ricchezza della sua fantasia.
 
Ebook o cartaceo?
Senza dubbio, mi piace leggere un libro di carta, ma apprezzo la possibilità offerta dagli ebook, che penso sarann0 il futuro dell'editoria.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In occasione della pandemia, mi sono ritrovato con parecchio tempo a disposizione, e questo, arrivato ad una veneranda età, mi ha offerto la possibilità di rivedere la mia vita, nelle sue luci e nelle sue ombre, assieme a quella di chi mi circonda. L'idea di scrivere un romanzo mi è nata quando mi sono reso conto che l'esistenza può presentare problematiche molto gravi, che invitano alla vendetta, e ne ho voluto condividere la sofferenza, ma soprattutto mi è sembrato utile indicare una soluzione alternativa e positiva.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Una mia vicina è stata derubata dei suoi averi da una badante, che, con l'inganno, era riuscita a farsi dare la firma per poter accedere al suo conto in banca. Un finto amore, che invece era tradimento, l'ha portata sul lastrico, riducendola in povertà. I suoi familiari avrebbero voluto vendicarsi, ma la signora, mossa dalla sua profonda Fede, ha preferito perdonare.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Io non sono mai stato scrittore e tutta questa avventura è un'emozione continua, una novità piacevole e impensata. Mi onora l'attenzione che la casa editrice mi dimostra, e mi incoraggia il pensiero che il libro vada in mano a qualcuno che ha bisogno di un'ancora per salvarsi.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ho voluto verificare la credibilità della mia storia, chiedendo un parere ad un amico d'infanzia, che si è stupito della mia idea, ma ha apprezzato la ricchezza della mia fantasia. Mi è stato anche utile il parere di un'amica scrittrice, che mi ha seguito nella stesura.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono sempre d'accordo che ogni miglioria va apprezzata, specie se aiuterà la diffusione delle opere dei vari scrittori.

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