Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me che provengo da una formazione artistica e che per molti anni mi sono dedicato anche alla pittura, iniziare a scrivere mi ha fatto ritrovare il sapore della magia delle mescolanze dei colori.
Ho scoperto che le parole sono come le tonalità dei colori. Tutto l'insieme degli aggettivi e degli avverbi, dei verbi, dei sostantivi e dei sinonimi di cui è ricchissima la lingua italiana, sono una vera e propria tavolozza, con la quale è possibile realizzare straordinarie sfumature, in grado di trasmettere infinite emozioni.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Anche se il testo che ho scritto è definito un saggio, in realtà esso narra, come in un'autobiografia, il percorso della mia vita spirituale. Posso affermare, con certezza, che in questo libro c'è tantissimo della mia esperienza, perché non riesco ad immaginare una vita reale priva di quei valori che il cammino spirituale mi ha permesso di scoprire.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera, iniziata con il pensionamento e maturata nel periodo della pandemia, rappresenta una preziosa opportunità di condivisione di tutti quelle intuizioni che la Grazia Divina mi ha permesso di conoscere. La sua realizzazione non vuole essere altro che un dono per tutti coloro che vorranno leggermi.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo non è stata affatto semplice e nel corso della realizzazione del testo ci sono stati diversi ripensamenti. Alla fine ho scelto, come titolo definitivo, quello che mi è sembrato più rispondente a sollecitare la curiosità di scoperta dei futuri lettori, cercando di prospettare il senso e l'importanza di una realtà interiore che è presente e viva in ognuno di noi.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
La risposta è molto semplice. Il libro che vorrei avere con me è " Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach, un piccolo libro che insegna a non disperare mai, a perseverare anche quando nessuno crede in te e che mi ricorderebbe continuamente, in quell'isola deserta, di conservare intatta la mia speranza nella vita, confidando sempre sullo smisurato Amore che Dio ha per ognuno di noi, malgrado ogni avversità.
Ebook o cartaceo?
La mia preferenza va sicuramente al cartaceo, perché non riesco a rinunciare al piacere unico di sfogliare, toccare e godere del contatto visivo delle pagine e del profumo della carta stampata.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Come ho già detto, non ho scritto questo libro per intraprendere la carriera di scrittore. L'unico mio scopo è quello di aiutare gli altri, i miei lettori a trovare, o a ritrovare, quel pezzetto di Dio che c'è dentro ognuno di noi.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce in un periodo in cui mi sono sentito ancor più invogliato a iniziare un lavoro che mi permettesse di comunicare la mia realtà interiore. L'aneddoto sta nell'aridità dei rapporti umani, causato dal tempo della pandemia, in cui l'isolamento sociale è diventato uno sprone fortissimo a condividere tutto ciò che sentivo di trasmettere.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una soddisfazione incontenibile, non solo nel vedere concretizzato un lavoro per il quale sono state dedicate tante ore di impegno, ma soprattutto di avere la reale possibilità di una effettiva condivisione della mia interiorità.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stato il mio amico Antonio Botta, il quale ne ha curato anche la prefazione.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
In un'epoca in cui sembra che nessuno abbia più il tempo per nulla, l'audiolibro rappresenta un prezioso strumento in grado di far superare le difficoltà richieste dal tempo della lettura. Esso permette di utilizzare la comunicazione scritta in maniera differente, ascoltandone i contenuti e agevolando la fruizione del testo.