Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me rappresenta da sempre qualcosa di molto importante. Con lo scritto spesso riesco ad esprimere meglio che in modo orale i miei sentimenti e le mie emozioni.
Provo pertanto molta gioia nello scrivere, una passione che coltivo da moltissimi anni, fin dall'adolescenza.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molto, in quanto diversi episodi raccontati nel libro sono accaduti realmente. L'esperienza del militare in Friuli ad esempio ed altri momenti di vita quotidiana che nel romanzo hanno un ruolo importante sono stati vissuti dall'autore più o meno nel modo raccontato nel romanzo che pertanto è in parte autobiografico. Altri episodi invece appartengono a persone conosciute nel passato o in tempi più recenti.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Rendere omaggio a persone conosciute in passato e ad una intera popolazione, quella friulana che con coraggio e caparbietà ha saputo sempre reagire con orgoglio alle avversità della vita, traendo sempre da esse la forza per ricominciare. Inoltre ha significato tornare indietro nel tempo rivivendo emozioni e sensazioni che nemmeno il lungo ed inesorabile trascorrere degli anni ha potuto cancellare.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplicissima. Il titolo mi è venuto spontaneo, di getto e non ho mai pensato nemmeno per un istante di poterlo cambiare perché secondo me calza a pennello sulla storia che ho voluto scrivere e raccontare ai lettori.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei sempre con me i libri di Cesare Pavese un autore del 900 che ha avuto un ruolo molto importante nella mia formazione letteraria adolescenziale. Ultimamente ne ho ripreso uno che mi ha fatto compagnia in un momento personale molto delicato dal punto di vista fisico. Rileggerlo per l'ennesima volta soffermandomi più a lungo su alcune riflessioni mi ha aiutato molto a superare il periodo "critico".
Ebook o cartaceo?
Preferisco da sempre il cartaceo ma ultimamente mi sono "convertito" anche all'Ebook un formato ed un modo di leggere che so piace molto a diversi miei lettori. Parecchi infatti mi hanno segnalato di aver letto i miei precedenti quattro libri usciti di recente in questo modo essendo dotati da tempo dei dispositivi predisposti per questa "comoda" e moderna lettura.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non c' è un momento particolare della mia esistenza. Scrivo da quando avevo 10 anni e sono diventato "scrittore" col tempo anche se come dico spesso ai miei amici non si finisce mai di imparare a scrivere in modo accettabile e pertanto il libro più bello che io possa pensare di scrivere è e deve essere sempre...il prossimo. A Dio piacendo....
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro nasce da un viaggio in Veneto ed in Friuli fatto di recente in treno a distanza di ben 45 anni da un precedente identico viaggio compiuto per raggiungere la sede del Servizio militare di leva circa a metà degli anni 70.Facendo questo nuovo viaggio nell'autunno del 2021 assieme a mia moglie ho rivissuto emozioni e sensazioni già provate in un lontano passato ed ho pensato di condividerle e raccontarle in questo breve romanzo che mi auguro susciti interesse e possa essere letto agevolmente da tutti. Io ci ho provato con tutto me stesso anche perché ritengo molto importante scrivere sempre col "cuore".
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Come coi precedenti 4 "figli” (per me i miei libri vengono considerati tali) ho provato gioia e sollievo nel vederlo nascere e crescere giorno per giorno nei due mesi in cui quasi di getto è stato scritto. Ora mi rimetto con serenità al giudizio della critica e soprattutto dei miei lettori che non sono tantissimi ma che ogni giorno mi dimostrano il loro affetto e mi stimolano ad andare avanti. Spero tanto di non averli delusi.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un amico di vecchia data che leggendo la bozza della prima stesura si è molto riconosciuto in alcune parti del libro e ne è rimasto favorevolmente impressionato. Il suo "giudizio" era atteso ed anche un po' temuto. Il fatto che il romanzo gli sia piaciuto e l'abbia letto in un solo pomeriggio e tutto d'un fiato mi ha reso felice anche se è noto e risaputo che i giudizi degli amici sono sempre un poco ...di parte.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
I miei libri precedenti sono usciti anche all'estero col formato dell'audiolibro che ritengo frontiera preziosa ed in costante espansione. Ascoltare un libro ultimamente anche per me è diventato ancora più piacevole del passato. Importante la lettura ma importantissimo anche l'ascolto del libro stesso e le sensazioni che le esperte e calde voci narranti sanno trasmettere agli ascoltatori. Pertanto "lunga" vita anche all'audiolibro.