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17 Nov
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Intervista all'autore - Rosario Giocondo -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
I luoghi di nascita, crescita e studio del protagonista Rarioso sono i miei.
Scrivere è stata una delle mie sfide impossibili portata a conclusione nonostante la formazione prettamente tecnica.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni volta che ho un ragionevole lasso temporale, scrivo cose diverse in sintonia con l’ispirazione del momento, specie racconti brevi e filosofia.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Socrate/Platone perché amo il pensiero e il loro è sempre attuale, moderno, contemporaneo e immortale. Ho molto apprezzato Oriana Fallaci, ma per l’elenco degli autori letti con soddisfazione ci vorrebbe molto spazio.
 
Perché è nata la sua opera?
Il racconto narra ai lettori fatti poco conosciuti, a volte anche negativi, ma con l’intenzione di veicolare valori positivi.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Poco, salvo per il fatto, non irrilevante, di avere acquisito una significativa forza di volontà insieme al desiderio di affrontare le sfide difficili.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
L’evasione dalla realtà non mi si addice; racconto la realtà con la folle speranza di contribuire a cambiarla in positivo.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molte vicende vissute dal protagonista Rarioso sono esperienze della mia vita.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno in particolare, ma il desiderio di dare immortalità a esperienze, tradizioni e storia che abitualmente sono destinate alla “grande fossa comune del dimenticatoio”.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia amica scrittrice Lina Furfaro che ha letto più volte il mio lavoro con preziosi suggerimenti. Hanno letto il mio lavoro, fornendomi utili indicazioni, anche mia nipote Sabrina Giocondo e la mia amica Rosanna Cera.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Amo il libro cartaceo, ma è verosimile che una parte significativa dei lettori userà l’ebook.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un positivo aiuto per leggere in favore di categorie con difficoltà; ad esempio, persone con ridotta capacità della vista, lavoratori in viaggio come camionisti e rappresentanti. L’ascolto dell’audiolibro può rappresentare anche una pausa di rilassamento.

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