Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è tutto per me: posso raccontarmi per, poi, ricordarmi... Anche a distanza di tempo... Ricordare soprattutto emozioni...
Emozioni legate ad eventi importanti e che, perciò, ho deciso di raccontare... Ricordi, sentimenti, affetti e finanche delusioni, sofferenze, perdite... Dunque emozioni non necessariamente legate ad eventi positivi. Anzi! Del resto questo è vivere. La scrittura rappresenta, quindi, una straordinaria opportunità per ricordare gli eventi principali della vita.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto. Nell'opera ho collezionato le mie foto: fotografie dei miei viaggi, di paesaggi, di persone incontrate... Un libro in cui è presente esclusivamente vita reale... Mia ma non solo.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
...Bellissime sensazioni! Perché, oltre la scrittura, amo da sempre la fotografia... Fin da piccola! Fotografare, a dire il vero, è la mia più grande passione: non posso fare a meno di farlo! Col passare del tempo, ho cominciato ad essere apprezzata da persone competenti nell'ambito... Ho così deciso di prendere parte a mostre e prestigiose rassegne; sono stata finanche pubblicata su note riviste, quali Vogue... E continuo ancor oggi ad essere pubblicata. Per questo ho voluto raccogliere le foto più importanti nel mio nuovo libro.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è nato di getto: "Il Potere della Fotografia"... Perché questo è quel che penso: una foto altro non è se non la rappresentazione di una emozione che diviene eterna, proprio grazie allo scatto di un momento... Un Potere immenso direi!
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non porterei un libro: stare su un'isola deserta vorrebbe dire vivere un'occasione unica. Porterei, pertanto, un taccuino bianco ed una penna, per poter scrivere appunti e racconti di viaggio... E, se possibile, anche la macchina fotografica!
Ebook o cartaceo?
E-book e cartaceo: ben venga la tecnologia!
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Nella vita ci sono scelte che avvengono naturalmente: senza decidere. Si seguono, più semplicemente, inclinazioni naturali. Io, ad esempio, mi sono ritrovata a scrivere una dolorosa esperienza legata alla mia infanzia ed alla "perdita" di mio padre. Ed è così che è nato il mio primo libro. A questo, poi, è seguito, in modo ancor più naturale, il secondo, nel quale ho raccontato il mio amore per gli animali. Infine, mentre svolgevo il primo anno di praticante pubblicista presso la rivista "The Daily Cases", ho avuto modo di intervistare un professore universitario che mi ha portato a conoscenza di fatti storici che avevo da sempre ignorato. Ed è così che è nato il mio terzo libro: un saggio in cui ho trattato Il Primo Genocidio del '900: quello dei popoli Herero e Nama.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Devo ripetermi. Amo la scrittura ma allo stesso modo la fotografia. Perciò, ho voluto vedere raccolte, in questi quarto libro, le foto più importanti.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un'emozione indescrivibile ogni volta... Non ci si abitua mai! Tutto il lavoro che ha preceduto la pubblicazione è stato immediatamente dimenticato non appena ho preso tra le mani la mia nuova "creatura".
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Come sempre mia madre, colei a cui il libro è stato dedicato. Perché lei mi ha sempre supportata in ogni scelta di vita. E non solo!
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ben venga l'audio-libro, come pure gli e-book... Si tratta di differenti modi di lettura, ancor più adatti ai tempi moderni. Modi che agevolano e diffondono la cultura. Perciò oltremodo apprezzabili.