Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Significa dare forma quasi tangibile ai pensieri, alle fantasie, alle trame che immagino. Esternarle mi consente di renderle compiute attraverso la scrittura e tale azione mi gratifica.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il romanzo è ambientato in un'epoca a cavallo fra ottocento e primo novecento, perciò non ero ancora nata.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
In quest'opera riporto i racconti, le confidenze, i ricordi di familiari e conoscenti. Ho sentito l'esigenza di riappropriarmi di tali ricordi trasformandoli in un testo organico quasi che nello scrivere potessi risentire le voci di persone a me care che non ci sono più.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
Sentivo ricorrere in quei discorsi, captati a volte di nascosto, la parola destino e ho cercato di ricostruire come per ciascun personaggio del libro esso si sia potuto realizzare attraverso le azioni o per casualità. Mi è parsa la scelta conseguente.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ho l'abitudine di leggere molto e di tutto, perciò avrei irrinunciabile necessità di avere con me almeno un saggio, un libro di poesie, un romanzo, un thriller, un libro di pittura...La sola idea di rimanere su di un'isola deserta con un solo libro mi sconvolge! Cambiare genere e adeguarlo al momento riesce a darti il maggiore soddisfacimento che si possa ottenere dalla lettura e la maggiore vicinanza all'autore.
Ebook o cartaceo?
Sono più abituata al cartaceo che mi dà una sensazione tattile piacevole, di cui abbraccio la consistenza e sembra che meglio mi appartenga. Mi riesce poi più facile seguire il testo che sul pc. Sono contenta però che ci siano possibilità diverse per praticare la lettura in modo che ciascuno possa adattarla alle proprie esigenze e ai propri gusti.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho sempre scritto nei ritagli di tempo dovendomi dedicare in modo prioritario alla famiglia ed al lavoro. Quelle pagine disordinate e slegate fra loro finivano nel cassetto dimenticate. Ora ho avuto il tempo di scrivere qualcosa di più organico e ho deciso di farlo stampare.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come ho già detto ho voluto rivivere ricordi della mia infanzia anche se non riferiti ad azioni personali. Quando ho rivelato alle mie sorelle che avevo cominciato a scrivere di questo argomento c'è stato un momento di commozione intenso.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Durante la fase della stesura c'è sempre il timore di non riuscire a portare a termine il racconto e non essere in grado di dare forma appropriata alle idee. Quando ho avuto la sensazione di esservi riuscita, un senso di grande appagamento mi ha pervaso insieme al timore di quale accoglienza avrebbe avuto. Il proprio libro è come un figlio...
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le mie sorelle mi hanno seguito durante la ...gestazione. Alla mia amica più cara il compito ingrato di darne per prima un giudizio il più oggettivo possibile.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un modo ulteriore per diffondere la cultura, uno strumento che per molti motivi è indispensabile ad un gran numero di persone che se ne potranno avvantaggiare e che penso avrà facile e consistente diffusione.