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15 Set
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Intervista all'autore - Antonino Mario Giarrizzo -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono nato il 06 /11/1947 a Realmonte (AG). Sin da ragazzo ho cominciato a scrivere, all'inizio canzoni con la relativa melodia, ma non scritta, perché, non conoscevo, né, tuttora, conosco la musica.
Durante le feste tra ragazzi, scrivevo le parole con il motivo di vere canzoni. Successivamente ho notato che, qualsiasi problema, sia personale, che sociale, suscitava in me una reazione e, così ho cominciato a scrivere poesie, su tutti i problemi che c'erano, nella vita quotidiana mia e degli altri. La mia prima raccolta "Poesie", l'ho pubblicata nel 1973 con l'Editore Gabrieli di Roma. Le mie poesie riguardavano il mio mondo e quello dell'Umanità intera. Dopo un po' di tempo venivo invitato a partecipare a Concorsi Letterari, ed arrivavano i primi riconoscimenti che possono essere letti nella Sinossi dell'ultima raccolta che è in corso di Stampa: "Ricorda Patrizia" con la Casa Editrice BookSprint di Vito Pacelli. Altre Raccolte pubblicate in seguito, nel tempo, sono: "Vita dietro gli occhiali" con Zancle Ed. di Messina. Dopo, "Vita di tutti i giorni" con l'Ed. Gabrieli di Roma, in seguito "Nuove Liriche" con Texmat di Roma. Nel 1988 ha ricevuto il Premio G. Leopardi, con la Casa Editrice Ursini di Catanzaro. Inoltre ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti o segnalazioni.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Qualsiasi momento della giornata è buono per scrivere una poesia, in base all'ispirazione od al travaglio interiore. La sala di aspetto di un ospedale, un posteggio, un viaggio in treno od in pullman possono fare nascere una poesia. Ma di solito è durante la notte che creo qualcosa, perché le mie poesie sono le mie "creature", anche se appartengono all'umanità intera.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Dacia Maraini per la prosa e Mario Luzi per la poesia.
 
Perché è nata la sua opera?
La presente Raccolta: "Ricorda Patrizia" è nata dall'esigenza di essere solidale col popolo ucraino durante questa "Pazza Guerra" voluta ed iniziata da Putin.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tutte le mie creature nascono inserite nel contesto sociale in cui sono vissuto o vivo. Scrivere, per me, è partecipare attivamente alla vita di tutti i giorni, come "Coscienza" dell'Umanità.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è partecipare alla vita di tutti i giorni, sia mia che di tutta l'umanità, sperando che i miei scritti possano aiutare il mondo a vivere meglio o a risolvere i problemi che affliggono la Società.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Io mi identifico nelle mie creature, che mi aiutano a vivere e ad affrontare le vicissitudini che ci offre la vita frenetica di oggi e per sfuggire alle quali vado spesso nel mio paese natale a Realmonte, (AG) vicino le "Scale dei Turchi", al Piano del Signore, dove ho il mio piccolo Paradiso Terrestre, dove scrivo in maniera "Forsennata", anche più di una lirica al giorno.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si una ragazza, anch'essa poetessa, Patrizia, conosciuta, scendendo in Sicilia, in pullman, ha fatto nascere il bisogno in me di scrivere tanto, anche se ci sentiamo solo per telefono, qualche volta, o comunichiamo tramite WhatsApp, in quanto abitiamo in posti diversi.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La mia opera è una raccolta di poesie e, man mano che le scrivo le invio a miei amici, conoscenti o parenti.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Può darsi, perché, costa meno della carta stampata e, di facile divulgazione.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche questa potrebbe essere un'alternativa al cartaceo, anche se io lo preferisco di più alle altre forme comunicative.

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