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BookSprint Edizioni Blog

12 Set
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Intervista all'autore - Marcello Tabarrini -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Bergamo ma i miei genitori, essendo marchigiani di origine, mi hanno fatto crescere con una mentalità non proprio bergamasca,
complice il fatto anche che tutti i miei parenti, cugini, ecc. fossero marchigiani, taluni anche molisani, dunque sono cresciuto con radici totalmente altre rispetto a quelle di un bergamasco dop, se così si può dire.
Inoltre, il fatto di aver frequentato il litorale e l'entroterra marchigiano per molto tempo e per molti anni mi ha fatto sentire un po’ con un piede a cavallo tra due mondi, ora tirato nell'uno, ora spintonato nell'altro.
Nel complesso, la cosa è stata però piacevole e devo dire arricchente.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Libri distensivi, bisogna infatti considerare che l'adolescente si trova proprio in una fase di abbandono della propria fanciullezza, dove tutto quello che era prima, viene forzatamente passato in secondo luogo e quindi un adolescente si ritrova a crescere senza più poter giocare tanto, ridere tanto, divertirsi tanto, ecc. per via dell'impegno sociale e scolastico sempre più pressante, fino magari a perdersi completamente, deprivato della sua precedente identità.
Dunque, credo che vada tutto bene ciò che continui a mantenerlo in una dimensione per lo più spensierata e giocosa
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
il libro cartaceo è sempre affascinante, ancorché ingombrante, perché su di esso si possono appuntare tante cose, c'è il tatto, la gestualità, ecc. dunque un rituale che libera in qualche modo, che ci permette per un certo lasso di tempo di dimenticarci di tutto e di estraniarci.
L'ebook è ultracomodo perché possiamo portarlo con noi praticamente ovunque insieme a tutti gli altri documenti informatici contenuti i tablet o pc o smartphone.
Si tratta, come tutte le cose, di un passaggio da un modo di leggere ad un altro, da un modo di approcciarsi ad un altro.
L'ebook sarà senz'altro il futuro e magari, con i giusti accorgimenti, non farà nemmeno rimpiangere il caro vecchio libro cartaceo
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È un modo di essere, alcuni scrivono a dirotto per esprimere ciò che altrimenti non riuscirebbero ad esprimere a parole.
È un po’ un atteggiamento introverso se vogliamo, il mondo interiore diventa così ricco ed intenso da traboccare nello scritto, al quale poi ci si può riferire in futuro per ogni ulteriore approfondimento o per richiamare vecchi ricordi.
Certo, c'è chi ha l'ambizione di diventare scrittore ma a mio parere non c'è miglior scrittore di chi scrive qualcosa senza avere la minima idea della bellezza di quello che ha scritto e senza avere la minima ambizione di voler raggiungere un successo o un riconoscimento.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Nessuno, si tratta al solito di essere riusciti a trascrivere emozioni e stati d'animo provati in una certa fase della propria vita, si vedono e si sentono certe cose che poi uno sente la necessità di tradurre in parole. È un compito difficile perché le parole sono capaci di coprire la realtà che si vive in un dato momento solo in parte ma bisogna fare uno sforzo per riuscirci, che poi è lo sforzo di chi si accinge a scrivere poesie, come è capitato a me.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Di godersi le poesie come un momento di abbandono, nell'auspicio di poter provare sensazioni ed emozioni non altrimenti provabili, di poter sentire stati d'animo non altrimenti risvegliabili.
In altre parole, di potersi riconnettere col bambino che c'è in lui e che sa benissimo cosa significa provare quelle sensazioni ed emozioni
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non ho mai pensato di scrivere consapevolmente, di scrivere cioè per poi rivolgermi ad un pubblico di lettori ma si sa che nella vita non si può mai dire, nella vita non si può mai sapere e dunque anche questa cosa dello scrivere non fa eccezione, quello che fino a poco tempo prima era impensabile poi diventa una realtà e scopri che alla fine faceva parte di te, non ti era affatto estranea.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, ci sono tanti episodi che sono legati semplicemente al vedere certi colori del cielo o il movimento delle foglie sugli alberi o ancora i riflessi della luce del sole su certe abitazioni, tutte situazioni che hanno letteralmente materializzato certe poesie, ispirate appunto da semplici situazioni di vita quotidiana, nelle quali ho ricamato delle immagini che ho poi tradotto in parole.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non ho pensato di farne un libro, la prima sensazione è stata quella di raccogliere le poesie perché credevo fossero proprio azzeccate e la giusta risposta alle sensazioni che provavo, dunque sarebbe stato uno spreco trascriverle per poi buttarle via. Dunque le ho scritte tutte su una piccola agenda, con lo stato d'animo di chi le avrebbe prima o poi fatte leggere a qualcun altro. Poi è venuta questa "ondata" di desiderio di rendere altri partecipi di qualcosa di proprio ed ho deciso di provare a pubblicarle ed eccomi qui
 
Il suo autore del passato preferito?
Mi piaceva molto Garcia Marquez ed anche Leonardo Sciascia, ma anche altri autori sono non meno degni di massima nota, i libri che posso classificare come "belli" sono tanti e tutti del medesimo valore emozionale, per usare una espressione intuitiva. Dipende da quello di cui uno ha bisogno in un dato momento, può essere un libro, una canzone, una poesia, una fiaba, ecc. Tutte hanno lo stesso valore nella misura in cui ti trasportano in un mondo diverso che avevi bisogno di conoscere e scoprire.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Tanti anni fa andavano di moda i dischi a 45 giri di Cenerentola, la cui fiaba veniva raccontata per intero facendo leggere il vinile dal giradischi, da bambino ero innamorato di questa cosa, poter ascoltare una fiaba da qualcun altro che non fosse un familiare, in uno sfondo sonoro ad hoc, con pause ad hoc, ecc. Mi ricordo che quel tipo di dischi hanno avuto un successo pazzesco e non vedo perché gli audiolibri, che ricalcano la stessa modalità di diffusione, non possano essere considerati l'avanguardia della futura lettura assistita, così da non occupare fisicamente il lettore ed anzi lasciandolo libero di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare verso quello spazio interiore che interpreta e vede le cose in maniera autonoma e priva di pregiudizi.

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