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19 Mag
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Intervista all'autore - Andrea Rizzardi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Andrea Rizzardi Recchia, un pittore di 46 anni, che ha esposto le sue opere in varie gallerie in Italia e all'estero.
la mia tesi di laurea in architettura, che mi ha fruttato ben 17 pp. su un argomento storico-artistico, mi ha interessato alla vita di molti artisti, in particolare Leonardo da Vinci.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento che sento è la sera, dopo aver concluso la mia giornata lavorativa.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi interessano particolarmente gli scrittori che ambientano i loro romanzi in un ambito storico, in particolare Dan Brown, con il codice da Vinci.
 
Perché è nata la sua opera?
La spinta è stato il 500° anniversario della morte di Leonardo. Molti scrittori si sono cimentati in opere su di lui, ma mi sembra di aver affrontato la figura di Leonardo da un punto di vista originale.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto in cui sono vissuto e vivo è pieno di arte in senso lato, e questo mi ha spinto ad approfondire e a scrivere del genio da Vinci.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
La scrittura affronta, sempre, a mio vedere, entrambi.
Nel libro io tratto di fatti e di opere certe di Leonardo, ma mi addentro anche in aspetti sconosciuti e ipotetici.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Come in tutti i libri, anche nel mio ci sono alcuni aspetti che richiamano la mia
biografia, in particolare il difficile rapporto con mio padre.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sono grato a una professoressa di lettere, che, fin dal liceo, ha seguito ed assecondato la mia passione letteraria.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho fatto circolare il manoscritto, tra alcuni amici e ho accettato alcune loro opinioni.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me, l'ebook avrà un grande futuro, perché, come già avviene, i libri, online non pesano, costano di meno, sono scaricabili in qualunque momento. Ma il libro cartaceo, che possiamo toccare, sottolineare, appuntare non morirà mai e ci sarà sempre un nucleo di appassionati che lo preferirà all'ebook.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Già da anni, l'audiolibro tenta di imporsi sul mercato, ma mi sembra, che sul mercato italiano, al momento abbia poche prospettive.

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