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04 Mag
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Intervista all'autore - Antonia Dartizio

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è provare emozioni. Vivere. Mi sarebbe impossibile fare un elenco delle emozioni che provo. Sono tante. Significativo è il comune denominatore: stare bene. La scrittura è, infatti, terapeutica per me.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
C’è molto della mia vita reale. In genere, infatti, sono gli episodi, positivi o negativi, che hanno segnato e continuano a segnare la mia vita a stimolarmi a scrivere. La scrittura è, quindi, uno strumento prezioso che mi permette di proteggere, di racchiudere, come in un cofanetto portagioie, tutte le emozioni che vivo, per fare spazio nel mio cuore ad altra gente, ad altri affetti, ad altre esperienze. Alla vita.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest’opera per me ha significato rivivere mia Madre. Le ho dedicato, infatti, la prima parte dell’opera. Anche nelle altre storie di Mamme presentate aleggia sempre la sua presenza.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata naturale, imprescindibile.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei con me i miei libri che sono parte integrante della mia vita ma che trattano, nello stesso tempo, tematiche di portata mondiale, che mi permettono di soffrire e di gioire, di vivere emozioni, non solo quando li scrivo, anche quando mi capita di rileggerli. Oltretutto con il tempo che passa e, osservando i problemi che colpiscono persone amiche, famigliari, vivo nel terrore che possa dimenticare qualcosa.
 
Ebook o cartaceo?
Sicuramente cartaceo per il piacere che provoca al tatto, alla vista, al cuore.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Assolutamente non ho deciso di “intraprendere questa carriera”. È stato per caso. Abituata ad essere sempre impegnata, d’un tratto, in pensione, mi sono sentita svuotata. E così ho incominciato a scrivere senza avere velleità alcuna.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La scrittura di questo romanzo nasce dal pensiero costante che mi accompagna, mi guida, mi consiglia, mi rassicura, non mi abbandona mai: mia Madre.
Un aneddoto è sicuramente rappresentato dal pensiero che rivolgo a mia Madre la sera prima di addormentarmi e la mattina quando mi sveglio. Nel corso della stesura è stata sicuramente Lei a stimolarmi ad alzarmi prestissimo per dedicarmi alla scrittura e continuare a godere della sua presenza anche se solo virtuale.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È il settimo libro per cui, più che provare emozioni nel veder prendere forma al lavoro, sono stimolata a migliorarne la stesura.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Delle amiche, che sono legate affettivamente a me.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro ha sicuramente tanti vantaggi. Si può fare altro mentre si ascolta. Si possono avere problemi agli occhi e/o avere gli occhi stanchi per “l’abuso” che si fa del telefonino, del computer. Una bella voce narrante potrebbe, inoltre, rendere più interessante l’ascolto...

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