Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere, per me, è il desiderio e la volontà di varcare la soglia che separa il mio mondo, alquanto ristretto, da quello inesplorato, aperto e intrigato della fantasia. Scrivere, inoltre, mi dimostra se sono in grado di superare varie difficoltà e ciò mette alla prova alcune mie capacità.
Occorre avere una elasticità mentale che deve consentire di utilizzare la fantasia per immergersi in un ambiente con nuovi usi e costumi e compenetrarsi in personaggi con caratteri e comportamenti del tutto o in parte differenti dai propri e il tutto condito con una discreta abilità nell'impostare la scrittura e lo scorrere degli eventi in modo da rendere piacevole la lettura.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non credo di aver trasmesso ai personaggi presi in considerazione alcunché di mio, tranne il fatto di approfondire i ragionamenti. A parer mio, l'autore deve rimanere il più lontano possibile dalle sue abitudini e dal suo modo di pensare per non cadere in faziosità. Lo scrivere deve essere una sfida continua tra lui e la sua opera che deve essere unica, interessante, evolutiva e avulsa da ogni interesse di parte.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho voluto dimostrare a me stesso di essere stato in grado di scrivere un testo senza far riferimento alla mia vita e, spero, di essere riuscito a portare il lettore verso tematiche rilevanti dell'esistenza.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Si! È stata semplice, anche se all'inizio era: "Il Volo ". Ho ritenuto opportuno modificarlo per differenziarlo da quello utilizzato dal trio canoro.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Essendomi laureato in Scienze Matematiche e Fisiche non sono stato invogliato alla lettura di molti romanzi. Spesso mi sono annoiato quando l'autore si soffermava nella descrizione puntuale degli ambienti. Sono rimasto ancorato ai testi classici dell'ottocento e del novecento, tra cui: "Il Vento " di Grazia Deledda, "Lettera a un bambino mai nato " di Oriana Fallaci, ...
Ebook o cartaceo?
Entrambi. Ebook è comodo da leggere mentre si viaggia o si è in coda e quindi occorre aspettare il proprio turno. Col cartaceo si possono sottolineare frasi rilevanti, scrivere annotazioni ai bordi delle pagine, ...
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre avuto l'impulso di scrivere e spesso ho annotato l'inizio e il sunto di ciò che avrei dovuto successivamente sviluppare. Per mancanza di tempo non ho potuto riprendere tali appunti. "IL VOLO ..." è il quarto libro che ho scritto ed è quello a cui tengo maggiormente per l'emotività che si mette in gioco.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Inizialmente volevo rivoluzionare il modo di trattare un testo, ossia, pur mantenendo una linea logica da seguire, l'autore deve cercare di espandersi su diverse tematiche per incuriosire maggiormente il lettore. Comprendendo che l'acquirente di un testo vuol essere indirizzato su uno specifico tema, mi sono parzialmente arreso e quindi ho scritto questo libro.
"Il suo gesto non deve cadere nel vuoto, anche se il suo corpo lo ha fatto."
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È la distensione e il compiacimento dopo la concentrazione. È la soddisfazione dopo l'incertezza. E' la nascita della creatura che hai tenuto in serbo per molto tempo e che ora speri possa farsi strada da sola non solo tra gli scaffali di una libreria prima e la lettura dei vari pensatori dopo, ma anche nell'apprezzamento e nell'assorbimento di ciò che lo scrittore ha voluto diffondere.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottimo.