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BookSprint Edizioni Blog

11 Apr
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Intervista all'autore - Kekka Voza -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Nata e cresciuta nei pressi di Paestum, nella provincia di Salerno.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglio, senza ripensamenti o indecisioni, la saga di "Percy Jackson": è una storia di amicizia, ti informa sulla mitologia Greca in modo "semplice" e divertente e perché, soprattutto, la storia è fantastica.
Credo che questa saga letteraria, assieme al "Piccolo principe" o "Harry Potter", sia un modo giusto per far avvicinare le persone, adolescenti e preadolescenti, al mondo della lettura.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Devo ammettere che l'uso dell'Ebook rende la l'attività della lettura un azione più semplice: contando che puoi leggere tranquillamente da cellulare (pagando una cifra minore per la storia) ovunque tu ti trovi, senza il peso del libro fisico in borsa.
Però, allo stesso tempo, la bellezza del manoscritto cartaceo, la sensazione di tranquillità che ti trasmette lo girare le pagine e, forse questo solo per me, sentire l'odore della carta regala sensazioni ed emozioni indescrivibili.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un po' entrambe le cose.
L'idea, per me, è un colpo di fulmine, che essa sia una scena, una frase, un gesto.
Però senza passione o amore per la scrittura, credo, venga difficile pensare di poter trasformare questo colpo di fulmine in qualcosa di concreto.
Io, ad esempio, se non avessi la scrittura potrei buttare il mio colpo di fulmine in qualche disegno, potrei abbozzare una pagina di fumetto e molto altro.
Ma sì, sostanzialmente, tutto parte da un colpo di fulmine.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sono solita scrivere qualcosa durante le mie notti insonni.
Spesso mi è capitato di scrivere prologhi di storie, primi capitoli, brevi poesie o lettere a gente ignota durante la notte.
Questa storia è una di queste: un susseguirsi di novi brevi pagine di diario che il protagonista scrive, raccontando di una giovane ragazza che entra nel suo giardino.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nel mio racconto "The truth untold" voglio trasmettere tutto il mio appoggio a tutte quelle persone che, come me, hanno paura a esporsi, a mostrare i propri sentimenti e a dire (esempio alla persona amata) ciò che si prova davvero.
Voglio mostrare, tramite queste nove pagine di diario scritte dal protagonista senza nome, come il rintanarsi continuamente dietro una maschera, per paura di mostrare il "vero me stesso" possa portare a perdere l'attimo. Prima di qualunque altra cosa, alla base di tutto, deve esserci l'amore verso se stessi: una volta messa da parte la maschera che ostacola l'uscita della nostra vera persona vivere risulta meno faticoso.
Questo è ciò che voglio trasmettere attraverso il mio breve racconto che, in futuro, farà da trama di sottofondo ad altre mie storie (romanzi questa volta) dove, a turno, ci saranno interpretazioni differenti del messaggio che voglio trasmettere.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Fin da bambina desideravo scrivere qualcosa e mostrare alle persone, al mondo, le mie storie e i miei pensieri.
Volevo inizialmente scrivere testi di canzoni, poi scrivere e disegnare fumetti e poi, all'età di otto anni, ho iniziato a scrivere storie su quadernini e lasciarli privi di finali. Era proprio la mia caratteristica iniziare le storie e non scrivere l'ultimo capitolo.
Mi piaceva lasciare alle persone la libertà di immaginare un loro finale, bello o brutto che sia.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sinceramente non c'è un episodio particolare, la storia è venuta da sé.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Per questa storia no, ho infatti scritto tutti i nove capitoli di getto in una notte (concludendo così la storia).
Ammetto, però, di aver avuto dei ripensamenti dopo la pubblicazione su una piattaforma online che permette a tutti di pubblicare storie: l'idea che i miei pensieri ed emozioni di una notte senza sonno potessero venir letti e giudicati mi metteva tremendamente in soggezione.
 
Il suo autore del passato preferito?
Oscar Wilde. I suoi libri sono arte, parlano di mondi di arte e lo fa in maniera divertente e con stile.
Affronta tante tematiche nelle sue storie, è bravo ad usare e a giocare con le parole e ti insegnano sempre qualcosa.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro, a parer mio, è un altro ottimo metodo per avvicinarsi ai libri.
Ascoltare le storie narrate da altri, quasi come fosse un podcast, mentre fai altro riempie la giornata e ti tiene compagnia mentre si svolgono le faccende domestiche o altro.
Allo stesso tempo l'audiolibro ritorna utile per le persone che non riescono a leggere.

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