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BookSprint Edizioni Blog

24 Mar
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Intervista all'autore - Giuseppe Sileo -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Potenza e sono cresciuto e vivo a Baragiano: sono il primo di 4 figli, ho una sorella gemella, i miei genitori hanno divorziato quando ero ragazzo.
Ho frequentato l’Istituto d’arte e fatto molti lavori, spostandomi anche in Italia e fuori, ma alla fine sono sempre tornato qui, sono molto legato alla mia famiglia, ai miei nipoti…qui ho le mie radici in fondo…ho un carattere piuttosto allegro, esuberante…e sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da fare, mai soddisfatto e incapace di stare fermo troppo a lungo….
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il mio ovviamente!... a parte gli scherzi, secondo me i ragazzi di oggi leggono poco…o male, nel senso che sono” obbligati” a leggere a scuola, ma nel tempo libero sono davvero pochi quelli appassionati alla lettura…troppo tempo al pc, al telefono, davanti ai videogiochi…mi rendo conto che è un’altra generazione...consiglierei comunque un libro di genere fantasy, qualcosa come “Il Signore degli anelli” o anche “Harry Potter”
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non sono contrario all'eBook, per la sua comodità, per la sua flessibilità di utilizzo, si può portare ovunque e nei pochi centimetri di un lettore ebook è possibile avere a disposizione centinaia di titoli…tuttavia, il libro cartaceo ha sempre il suo fascino: sentire le pagine sotto i polpastrelli o sentire il profumo delle pagine e dell’inchiostro è tutta un’altra cosa.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È stato un colpo di fulmine, un desiderio improvviso di mettere su carta la marea di pensieri che sentivo girarmi in testa…solo che poi, una volta scritto di getto, comunque inizio un lavoro di revisione e correzione su cui rifletto molto, mai contento del risultato.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Volevo provare qualcosa di nuovo, fare un’esperienza diversa e mettermi alla prova…ho pensato poi che la mia personale esperienza di vita potesse essere un buon punto di partenza, per trattare un argomento come la diversità e l’orientamento sessuale, dare il punto di vista di “chi c’è passato” al di là dei soliti discorsi che si sentono…soprattutto rivolgendomi ai giovani, che a quell’età sono magari ancora confusi sulla loro identità…ho cercato di farlo usando la fiaba, in modo molto delicato, perché sono cose complesse, personali, vanno elaborate in se stessi e richiedono tempo.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Fare comingout non è una cosa semplice: ci sono mille difficoltà personali, i pensieri e la paura di non essere accettati, di essere sbagliati, del giudizio degli altri…ma una volta trovato il coraggio, finalmente una sorta di
liberazione, il poter essere se stessi al di là degli standard comuni…e spesso si resta sorpresi delle reazioni degli altri! Ci sarà sempre chi ti insulta o non ti capisce, ma poi si scoprono anche tante persone che non hanno alcun problema ad accettare il tuo orientamento…perché alla fine non conta! È solo un dettaglio...e quindi vorrei che tutti potessero avere questa libertà di mostrarsi, di uscire allo scoperto senza avere più dubbi o paure.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Diciamo che ho sempre avuto svariati interessi: la musica, la pittura, …anche scrivere era una cosa che mi attirava molto fin da piccolo…poi crescendo uno accantona e si dedica ad altro…e così ho aspettato l’età matura per decidere di prendere in mano una penna e provarci…evidentemente questo era il momento giusto!
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Credo che uno scrittore sia legato sempre all’intera sua opera…alla fine è un pezzo di te che stai condividendo con gli altri, è qualcosa che è venuto fuori dai tuoi pensieri, dal tuo essere e non è facile staccarsene o sceglierne una parte piuttosto che un’altra…se proprio dovessi, direi che sono stato molto felice nello scrivere il finale, il “lieto fine”…ha segnato il termine di tutte le fatiche e allo stesso tempo il punto di partenza per quello che ne seguirà…una sensazione dolceamara!
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì è capitato…per impegni lavorativi, per situazioni personali e familiari che mi hanno bloccato per un po’…ad un certo momento non ci credevo più nemmeno io e ho lasciato la cosa un po’ da parte…ma il desiderio di portare a termine quello che avevo iniziato è stato più forte…ed eccoci qua…
 
Il suo autore del passato preferito?
Diciamo che non amo molto i cosiddetti “classici”, forse perché non me li hanno fatti apprezzare quando andava a scuola e la loro lettura era per me un’imposizione più che un piacere…sono più vicino agli autori moderni, leggo un po’ di tutto, ma mi piacciono molto Stephenie Meyer e Glen Cooper.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È senz’altro un sistema adatto al mondo moderno: andiamo sempre di fretta, sempre di corsa, e non si ha sempre il tempo di mettersi comodi e leggere…l’audiolibro risulta utile perché puoi ascoltare il libro in qualsiasi momento, in macchina, mentre ti sposti, anche a casa mentre sei impegnato in altre faccende…è di grande utilità per i non vedenti e per chi ha magari problemi di vista: in questo modo, può comunque godersi un buon libro piuttosto che rinunciare del tutto a leggere…il rovescio della medaglia è che si perde un po’ l’esperienza della lettura: il contatto con le pagine, il relax, il dedicare la giusta attenzione al libro che si ha in mano per coglierne il messaggio.

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