Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Nata a Roma da genitori Pugliesi consanguinei. Ultima di cinque tra fratelli e sorelle. La mia vita è stata un susseguirsi di tanti lavori, non trovando quello giusto, avendo purtroppo, poco studiato. A 15 anni lasciata la scuola, ho incominciato a scrivere poesie su fogli volanti. La scrittura per me è stata sempre un'evasione, e lo è tuttora. Due anni fa con la perdita del lavoro, causa Covid, iniziai a scrivere su una agenda, la storia di Alice, la mia protagonista.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Per me che non lavoro, ogni momento è buono per scrivere, anche se prediligo la mattina, mettendo in sottofondo tramite internet: il rumore del mare calmo, perché mi rilassa. Ma a volte, anche la sera, quando in TV, non trovo niente d'interessante.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Sicuramente Andrea Camilleri. Mi piacciono molto le sue storie. E non nascondo anche che: mi piacerebbe un domani, trasformare il mio racconto di "Alice" in una fiction o una serie tv.
Perché è nata la sua opera?
Perché mi piace scrivere.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La mia è solo frutto della mia fantasia. Non c'è nulla di reale.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È solo unicamente fantasia. O per sentito dire.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di me non c'è nulla, forse soltanto, quando la protagonista, parla di suo padre, e del suo abbandono. ABBANDONO è una parola per me molto dura. Mi ricorda, quando i miei, per motivi lavorativi, mi hanno messo in collegio che avevo un anno e mezzo. Ne uscì a sette anni. Fu un trauma mai superato…
Ma quella è un'altra storia, che scriverò prossimamente, in futuro.
La storia della mia vita.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente Mirko il fratello, un uomo cattivo e odioso.
Perché grazie a lui, se sarà richiesto, ci sarà il secondo libro, ma stavolta, sarà lui come protagonista.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Dopo alcuni mesi, che avevo spedito il mio racconto, a vari editori, e non ricevendo nessuna risposta, avevo rinunciato e fatto leggere a due amiche, lo scritto. Che è piaciuto, anche se di breve lunghezza.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo gli anni passano in fretta e la tecnologia avanza.
E prima o poi il cartaceo sparirà, certo non adesso forse fra vent'anni o di più, questo non è dato saperlo. Anche se a me dispiacerebbe, se il cartaceo andasse totalmente in pensione.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente sarà buona, però, il profumo della carta stampata non si dimentica, o vedere il proprio, libro cartaceo sullo scaffale da mostrare ai propri amici, quello non ha prezzo. Però il futuro avanza e le nuove generazioni si adeguano.