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BookSprint Edizioni Blog

02 Mar
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Intervista all'autore - Nicola Casazzone -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è atto liberatorio, è una possibilità di esprimermi a pieno, di mostrare chi sono e cosa penso, quello che provo e come reagisco alla vita in ogni sua forma e possibilità.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Difficile delinearlo con chiarezza. Penso che ciascuno di noi, in ogni processo creativo, inserisca una parte di se stesso e della propria esperienza, anche senza rendersene conto.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Da quando ho iniziato è sempre stato un momento di sfogo, un modo per esprimere e concretizzare le mie emozioni.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è mai semplice scegliere un titolo: deve essere d'impatto e allo stesso tempo incuriosire chi si approccia per la prima volta al tuo libro. Io all'inizio diedi alla mia opera un titolo provvisorio, per poi sostituirlo con quello che voi tutti ora leggete sulla copertina a circa metà del lavoro di seconda riscrittura (ovvero la versione attuale). In sostanza, penso che dopo aver lavorato tanto sulla propria materia il titolo venga da sé.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se dovessi stare per un po' solo con i miei pensieri credo rileggerei nuovamente Fahrenheit 451 di Bradbury in quanto, oltre ad essere molto bello, è il libro che mi ha fatto appassionare alla parte letteraria della fantascienza, universo che adoravo già da bambino. In alternativa porterei con me o un libro sulla storia o qualcosa di nuovo: d'altronde è sempre bello leggere e scoprire testi e autori che non si conoscevano prima.
 
Ebook o cartaceo?
Credo che niente possa sostituire la sensazione della carta fra le dita e niente potrà mai. Però, nonostante questo, penso sia una grande invenzione e che debba essere incentivata di più: aldilà della comodità prettamente pratica per un lettore, andrebbe tenuto in considerazione il fatto che, un domani, potrebbe essere sfruttata per invogliare alla lettura anche chi non può permetterselo e per fornire testi scolastici agli studenti più bisognosi.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Più che una carriera è una suggestione: sono sempre stato una persona che ama pensare in maniera creativa e uscire dagli schemi. Mi sarebbe piaciuto manifestare questa mia parte scrivendo e ora, grazie a BookSprint, ne ho finalmente la possibilità.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Frequentavo l'ultimo anno di liceo: ai tempi mi era già capitato di scrivere qualcosa per hobby. Una sera, però, decisi di iniziare qualcosa di più ambizioso, di creare una storia che intrecciasse le vite di personaggi in un mondo futuristico plausibile.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una grande emozione: sono anni che ci lavoro nel tempo libero e vedere questo divenire ora realtà concreta mi da una grande soddisfazione, soprattutto per la possibilità di mettermi in gioco, di avere persone che leggano e giudichino il mio lavoro, ottenendo così una possibilità di crescita.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stata la mia ragazza Chiara: mi confronto sempre con lei mi ha aiutato molto a far crescere la mia scrittura. Probabilmente senza di lei non avrei mai trovato la forza di intraprendere questa strada, e ancora oggi mi aiuta a percorrerla.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per quanto non ami usufruirne, penso sia un mezzo molto utile e che, nei giusti contesti, possa anche supportare l'immersività. Inoltre, per noi persone con DSA può essere significativo per facilitare l'attività di studio.

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