Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho scoperto la scrittura attorno ai 16 anni, come sfogo. Da allora è rimasto tale il suo scopo: sia esso sfogo emotivo o puramente artistico.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ogni poesia è nata da cose vissute sulla mia pelle o su quella di persone a me molto vicine. Per questo mi piace dire che la poesia nasce dal dolore.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato affrontare diverse cose che tenevo nascoste e che non volevo ammettere nemmeno a me stesso. In pratica state leggendo la mia seduta psicologica, siete i miei analisti con l'unica eccezione che non vi sto pagando.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Inizialmente avevo deciso "Volume I" come titolo, per mantenere un alone di mistero (e anche perché sono parecchio carente in materia di titoli); poi su suggerimento della redazione (che ringrazio per questo) ho scelto di cambiare in qualcosa di più efficace e più rappresentativo. "Squarci" infatti credo sia molto più appropriato del suo vago predecessore, inoltre è nato proprio guardando la copertina che è stata realizzata meglio di quanto avessi mai potuto chiedere.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Io ho una mente molto logica e pragmatica quindi di fronte a questa domanda non posso che rispondere che vorrei uno scrittore, se non altro per la compagnia.
Per quanto riguarda lo sfortunato in questione, sceglierei Stephen King: perché ha accompagnato tutta la mia infanzia e mi sento particolarmente legato a lui (dal punto di vista letterario per lo meno). Ma soprattutto credo che con lui non sarei mai a corto di storie attorno ad un falò.
Ebook o cartaceo?
Ho letto cartaceo tutta la vita dato che in casa avevamo molti libri e io semplicemente prendevo quello che mi sembrava più tenebroso e tormentato. Unica eccezione è stata un ebook che tutt'ora non si trova e credo che rimarrà il mio unico "incespicamento" in questo senso. Tuttavia, credo che il futuro risieda proprio nel digitale, sia come questione ambientale che per comodità, inoltre chissà come si evolverà la tecnologia in questo ambito.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io in verità non ho deciso un bel nulla, mi sono solamente ritrovato con un pugno di poesie e ho pensato "Perché no?"
Non ho la pretesa di diventare uno scrittore o di poterci vivere, mi basta condividere con un altro paio di persone le mie opere.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non sono partito con l'idea di scrivere un libro: io scrivo per sfogo come dicevo prima e quindi ho solo accozzaglie di poesie qua e là. Queste che ho deciso di raccogliere qui sono legate solamente dal fatto d'essere le prime, nulla più.
Per quanto riguarda un aneddoto non credo che convenga raccontare in che condizioni scrivessi di notte, ma posso dirvi che ho scritto nei posti più disparati e nei momenti meno opportuni (non sai mai quando l'ispirazione coglie).
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente orgoglio, è una grande, grandissima soddisfazione. Poi sentire una casa Editrice (diverse in verità) che accetta di pubblicarlo perché lo ritiene valido fa proprio stringere il cuore dalla commozione.
Più di questo non chiedo altro, tutto quello che verrà dopo la pubblicazione sarà un extra.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia ragazza ha sempre letto tutte le mie poesie, anche se mi ci è voluto un po' prima di condividerle. Mi ha sempre sostenuto e spinto in questa strada, voleva addirittura pagare lei per questo progetto. Non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente si tratta di una proposta interessante ma secondo me i tempi non sono ancora abbastanza maturi per questo formato: gli audiolibri sono un'ottima alternativa ma il problema risiede nelle persone, che non sono molto abituate a questa tipologia e non sono più abituate ad ascoltare con attenzione ciò che sentono.