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BookSprint Edizioni Blog

05 Feb
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Intervista all'autore - MIchele Marchiotto -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Le emozioni che provo quando scrivo sono sicuramente varie ed intense e rappresentano il motore principale della mia creatività. In generale, scrivere significa prendermi una pausa dai pensieri e dallo stress quotidiano, oppure semplicemente esprimere su carta quello che ho dentro, esternando i miei stati d'animo attraverso storie e poesie. Si può dire che per me la scrittura rappresenta un insieme tra relax e sfogo.

 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi tutto, senza dubbio. Se non ci fosse la mia vita reale raffigurata nei versi che scrivo farei fatica a riconoscermi in essi e ad emozionarmi mentre li compongo. Raccontare me stesso nella mia scrittura è una condizione imprescindibile, poiché ciò che rappresento è sempre parte di uno stato d'animo reale, è sempre espressione totale di me stesso.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera rappresenta il culmine di un processo di maturità creativa e personale per me molto significativo. Ho cominciato a comporre le prime poesie all'inizio della mia adolescenza e ho deciso solo l'anno scorso di raggruppare i più importanti e personali in una raccolta che potesse raffigurare al meglio questo processo, che potesse dare l'immagine più reale possibile di quello che è stato il mio percorso di crescita. Anche per questo motivo, avere la possibilità di condividere con i miei futuri lettori le mie emozioni più intense è una bellissima sensazione, un piccolo desiderio che si esaudisce.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
"Petali d'Inchiostro" è un titolo che non sono stato io a trovare, ma che mi ha trovato. Desideravo inizialmente un titolo breve ma incisivo, che riuscisse a rappresentare l'importanza e la peculiarità di ogni componimento presente nella raccolta, esprimendo quanto ognuno fosse allo stesso modo degli altri fondamentale per conferire all'opera la sua identità. Appena pensato, questo mi è sembrato subito il più adatto, quasi un'illuminazione, esattamente come piace a me. Sono infatti convinto da sempre che i titoli migliori arrivano sempre così, di pancia.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Su un'isola deserta si possono incontrare tanti stati d'animo differenti e forse scegliere un solo libro sarebbe limitativo, o forse per me lo sarebbe a prescindere, perché tendo ad annoiarmi facilmente! Ad ogni modo, sì, uno scrittore con me lo porterei volentieri e sceglierei di sicuro Stephen King, colui che mi ha fatto appassionare alla lettura, prima, e alla scrittura, successivamente. Mi rendo conto che per un poeta può sembrare una scelta inaspettata, ma l'horror, in termini di scrittura, è un'altra mia grande passione.
 
Ebook o cartaceo?
Da romantico quale sono, rispondo cartaceo, ad occhi chiusi. L'ebook funziona perché possiede molti aspetti vantaggiosi, come prezzi minori, maggiore immediatezza e reperibilità, maggiore comodità ecc., ma il cartaceo ha dalla sua il piacere inarrivabile del sentire un manoscritto con tutti i sensi, sentirne l'odore, il suono delle pagine mentre lo si sfoglia. In più, un libro è un oggetto che (i più appassionati concorderanno) fa enorme piacere tenere in uno scaffale o in una libreria insieme a tanti altri, quasi un vanto da esporre in modo fiero. Anche da scrittore, oltretutto, trovo molto più gratificante sfogliare un mio libro cartaceo invece che farlo da dietro ad uno schermo.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Se parliamo di carriera, credo che la risposta giusta sia mai. Scrivere è iniziato come un modo per esprimere i miei sentimenti e quando mi sono accorto che ne ero capace, ho cercato di affinare la mia creatività e di darle voce sempre più spesso. Poi un giorno, per gioco o per scommessa con me stesso, ho provato a scrivere una storia di paura e questa mi ha appassionato talmente tanto da diventare un romanzo che ho avuto la fortuna di pubblicare. Dopodiché, siccome l'altra mia passione è quella delle poesie, mi è venuta l'idea di farne una raccolta per condividere con altri la mia essenza più intima. Per cui non so quanto si possa definire carriera quella a cui aspiro, forse è più una voglia di raccontare me stesso attraverso ciò che amo fare, che ogni tanto sento il bisogno di condividere con più persone e di conseguenza provo a pubblicare ciò che creo.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come accennato in precedenza, questa raccolta di poesie non è un'idea nata dal nulla e poi sviluppata attraverso la stesura dei componimenti che la costituiscono, è stata piuttosto l'esigenza di racchiudere in un'opera sensata, definita e con una sua reale identità, tutta la gamma di emozioni che ho sentito il bisogno di esprimere in versi, durante il corso degli anni, come giusto culmine di un percorso di crescita che mi ha segnato profondamente.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Malgrado non sia la primissima volta, è una sensazione meravigliosa, anche perché in ogni caso sono ancora un esordiente, perciò a maggior ragione, la gratificazione di osservare il compimento di un'opera attraverso la sua pubblicazione è veramente tanta. Mi auguro solamente che la soddisfazione possa protrarsi anche successivamente, attraverso l'eventuale gradimento dei miei futuri lettori, che rappresenta di sicuro ciò a cui tengo di più, perché pubblicare l'opera è solo il primo passo, ma la gioia completa la si prova quando si osserva un riscontro positivo provenire da chi legge e si emoziona grazie alla propria opera.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La primissima persona a leggerlo per intero è stata colei che mi ha aiutato in tutto il processo di correzione e aggiustamento delle bozze, che mi ha seguito e consigliato su tutti gli aspetti che hanno riguardato il percorso che mi ha portato alla ricerca di un editore e successivamente alla pubblicazione dell'opera. Ringrazierò infatti sempre questa persona, che con la sua competenza e genuinità mi ha preso letteralmente per mano e mi ha guidato verso la realizzazione di un sogno.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro rappresenta, secondo me, un traguardo importante nel mondo della lettura, perché ha l'importantissima funzione di rendere i libri fruibili anche a persone con qualche tipo di deficit o disabilità, che altrimenti avrebbero molta più difficoltà o addirittura perderebbero la possibilità di godere di essi. Oltre a ciò, possono essere utili a chiunque per una maggiore comodità, che implica ad esempio il poter fare altro mentre si ascolta un romanzo o semplicemente chiudere gli occhi e rilassarsi durante l'ascolto. Per questi ultimi casi, comunque, la considererei soltanto come una interessante ma occasionale alternativa alla lettura di un libro nella maniera più classica.

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