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BookSprint Edizioni Blog

11 Gen
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Intervista all'autore - Saverio Capozzi -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivo tutti i giorni da molti anni, così che lo scrivere è per me un'azione quotidiana, che viene compiuta con semplicità, parlare di emozioni che vadano al di là del cercare nel proprio animo la parte più vera sarebbe fuori posto. Posso garantire al lettore che non c'è nulla di automatico nella mia affabulazione e lo scritto si accresce ogni giorno di nuove esperienze.

 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
GIU' IN PIAZZA è l'ultimo romanzo che ho pubblicato e come tale lo amo come si può amare l'ultimo nato, tutto ciò che in esso è contenuto è reale, per quanto non necessariamente autobiografico. Io credo che non si possa scrivere di cose che non si conoscono, o meglio si può fare, tutto si può fare, ma è solo l'autenticità delle situazioni raccontate che può raggiungere il lettore.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Condividere con i miei lettori, gioie e perplessità su quanto ci circonda.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sè stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ci sono sempre alternative sulla scelta delle parole, ma sarebbe grave se ce ne fossero sul significato ultimo ad esempio GIU' IN PIAZZA avrebbe potuto essere 'Giù in piazza sotto i portici' oppure 'In piazza sotto casa' il motivo dominante rimane la piazza, il luogo per eccellenza della condivisione.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me un libro che di fatto porto con me tutte le volte che parto per destinazioni incerte, un'avventura come partire per un'isola deserta, Le Metamorfosi di Ovidio non può mancare nel mio bagaglio, perché rimane quanto di più vicino sia mai stato scritto al continuo mutare della vita, ogni volta che lo rileggo mi sembra di cogliere significati diversi a seconda dello stato d'animo e dell'attuale momento che attraverso. Non c'è rischio di annoiarsi.
 
Ebook o cartaceo?
Non vedo antinomia, conosco persone, io stesso, che a volte preferiscono l'uno a volte l'altro. Sono dell'avviso che non si debba impostare il quesito come una battaglia, quanto piuttosto come un allargare la gamma di proposte di lettura.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
D'accordo con mio fratello maggiore di un anno, poco dopo aver imparato a scrivere, decidemmo di prendere a modello i fratelli Grimm e ci inventammo un bel po' di favole per bambini come noi.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea del libro nasce dall'esigenza di dare forma a un senso di ribellione che mi coglie ogni volta che penso a quanto poco la mia generazione abbia saputo trasmettere ai propri figli a quanto essi abbiano dovuto costruire in proprio pur disponendo di aiuti economici e attenzioni.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Soddisfazione come quando si riceve un premio, quando i personaggi impongono all'autore una loro personalità il più è fatto.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia compagna, sempre felice di leggere il mio ultimo scritto.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non temo il ripetermi rispetto a quanto detto per l'Ebook, con tecnologie in continuo rinnovamento è giusto che lo spettro di scelta per quanto riguarda la lettura come tanti altri aspetti della nostra vita, diventi il più ricco e variegato possibile, fermo restando che non si possa prescindere dal cartaceo che occupa il ruolo di base essenziale.

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1 COMMENTO

  • Link al commento beppe inviato da beppe

    Ottima intervista con risposte sagge che incuriosiscono.

    Mercoledì, 12 Gennaio 2022 18:58

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