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BookSprint Edizioni Blog

03 Gen
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Intervista all'autore - Fabiano Caperna -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Al contrario di come molte persone potrebbero pensare, nella scrittura non ci vedo, almeno per il momento, nessuna fuga dalla realtà e dal contesto sociale nel quale mi trovo. Utilizzo la poesia, al contrario, per imprimere le immagini relative alla realtà in cui vivo, condendole di pensieri, stati d'animo e punti di vista personali, in modo da far spiccare il tipo di contesto e il tipo di pensieri che emergono da tale contesto. Scrivere....lo definirei un "conservare ciò che in quel momento rappresenti come persona", in modo da ricordarlo quando un domani sarai una persona diversa.

 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi tanto, se non tutto. Ogni parte del libro nei suoi minimi particolari racconta della mia vita reale, una parte di essa, vissuta in un periodo particolare a causa del virus e da ciò che ne è scaturito successivamente, come lockdown, etc.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Parto dicendo che inizialmente l'opera non sarebbe mai dovuta uscire. Tutti gli scritti presenti all'interno del libro, sono una raccolta (nemmeno completa, in quanto ho eliminato diversi contenuti prima della pubblicazione) di poesie, cronologiche, che raccontano una storia. Non ero partito con l'intento di scrivere un libro, ma con l'intento, come detto poco fa, di imprimere su carta ciò che ero in quel periodo della mia vita. La scelta di pubblicarlo, è nata alla fine, e trova il suo perché nell'ultimo scritto del libro.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata piuttosto semplice. Del resto mi sono trovato a dover cercare un titolo che riassumesse e tenesse insieme tutto il contenuto del libro.
Dunque, ho pensato una cosa del tipo "queste sono poesie, frutto del mio stato d'animo, e quindi metaforicamente del cuore. Il frutto del cuore, è quindi una prole di esso. Ecco! La prole del cuore...anzi, Della prole del cuore, così mi piace di più (perché di cosa parla il libro? Della prole del cuore). Ora lo scrivo in latino e il gioco è fatto".
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un libro in particolare non saprei, ne ho tanti nella testa, dalla poesia antica ai romanzi più "contemporanei". A conti fatti però, credo opterei per Lovecraft, nessun autore riesce a prendermi e a portarmi in un altro mondo come lui….che poi quel mondo sia peggio di questo è un altro discorso però.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Ritengo che avere un libro fisico in mano e sfogliarne le pagine sia una spanna avanti al leggere un Ebook.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di intraprendere la carriera di scrittore, all'età di diciassette anni, in quanto avevo, ed ho tutt'ora, intenzione di riportare a galla la potenza della poesia, una poesia che oggi non solo viene messa da parte, ma in quella che si legge, personalmente parlando, non riesco a trovarci la bellezza che c'era una volta. Ovviamente i tempi cambiano, ma ugualmente ho provato e proverò in futuro, a presentare un modo non contemporaneo di fare poesia.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Beh...come ho detto inizialmente non ci sarebbe dovuto essere nessun libro, solo che verso la conclusione della stesura, decisi di mettere insieme tutti i miei scritti, e mi accorsi (anche perché erano presenti le parti tagliate che nella versione finale non ci sono) che erano un buon numero per farne una raccolta. È nata così, una raccolta personale dei miei scritti. Un aneddoto legate al libro? Bhe vi dico solo che la persona alla quale è dedicato, si accorse e quindi sa tutt'ora della presenza del libro, ma non ne conosce il contenuto, e quindi, che è dedicato a lei.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Soddisfacente, ma fino ad un certo punto. Mi spiego meglio, ovviamente è un grande passo iniziale, se metaforicamente fosse un bambino, è la vera e propria nascita, e quindi un fatto sensazionale. Ma il bambino devi accudirlo costantemente, devi accompagnarlo nella crescita e fare sì che diventi grande e forte. Ecco, devo fare in modo che questo libro diventi grande e forte, allora mi sentirò soddisfatto.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Nella sua interezza nessuno lo ha mai letto. Feci leggere qualche estratto ad alcuni compagni di classe, per parlargli un po' del progetto (mi piace molto rendere partecipe chi mi sta vicino delle mie cose, ma non nei particolari) quindi direi loro. Le prime persone che lo hanno letto per intero, sono senza ombra di dubbio, quelle della Booksprint edizioni
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Al contrario dell'Ebook, l'audiolibro lo trovo una frontiera piuttosto utile, in particolare per determinate categorie di persone, impossibilitate per i più disparati motivi, nella lettura. Meglio ascoltare un libro non potendolo leggere e sfogliare, piuttosto che non ascoltarlo e non leggerlo affatto.

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