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BookSprint Edizioni Blog

31 Dic
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Intervista all'autore - Aurora Condina -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Esiste una metafora precisa per esprimere cosa provo quando scrivo, quando le mie emozioni e i miei pensieri possono finalmente prendere vita su di un foglio. Un raggio di sole che vaga libero nell'aria fredda, colpendo la tua attenzione, le mie emozioni possono finalmente liberare il mio cuore ormai oppresso e dare vita ad un capolavoro scritto. Esse possono finalmente parlare da sole.

 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
All'interno di "Testi tristi", Aurora è il libro, si può dire. Questa raccolta di poesie e racconti, non è altro che la mia biografia. La biografia di un preciso momento della mia vita in cui la depressione ha avuto una presa ben salda sulla mia esistenza. In questi racconti e poesie, le mie emozioni trapelano e svelano le mie paure, i miei pensieri.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Semplicemente, una vittoria per me stessa. Questo è quanto basta. Un'opera non deve avere per forza successo: penso che il vero successo sia lo scrittore di essa nel momento in cui, per la prima volta, se ne impossessa. In cui per la prima volta tiene in mano il suo capolavoro. Come un'artista con la sua tela.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo nasce da una rivincita. Poche persone hanno creduto in me e in questa mia passione. La maggior parte delle persone ha sempre criticato e denominato i miei sfoghi come "Testi tristi". Realmente, una volta unite le pagine non sapevo ancora come si sarebbe chiamata la mia opera. Così ho iniziato a meditare e mi sono detta "Perché no? Testi tristi sia allora". Realmente il titolo si addice all'opera in un certo senso. In essa sono racchiusi vari anni di rabbia repressa e tristezza che hanno portato ad una depressione ma è stata la scrittura a riportarmi a galla sempre dal mio oscuro abisso.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In realtà ho letto pochi libri, la maggior parte di essi sono stati interrotti per via della mia pigrizia oppure perché non erano il mio genere. Un libro che leggerei altre cento volte è sicuramente "Lo strano caso di Dottor Jekyll e Mister Hyde" di Robert Louis Stevenson. È scontato? Lo dico lo stesso. Porterei anche il mio di libro.
 
Ebook o cartaceo?
L'ebook è sicuramente un'innovazione molto utile. Ti permette di avere il libro perennemente a portata di mano e "salvare" lo spazio in borsa. Devo però ammettere che sono un'amante del cartaceo. Poter odorare il profumo della carta e leggere la dedica è tutta un'altra storia a parer mio.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrittore. Wow. È difficile realizzare realmente il tutto. L'idea è nata per caso. Durante i primi anni d'istruzione non amavo la scrittura e la stesura dei temi. Spesso i miei elaborati erano mediocri e poco dettagliati. Col passare degli anni, ho iniziato ad intasare le note del telefono ma, ad essere sincera, non avrei mai pensato di poter arrivare a pubblicare il mio libro, la mia storia. In realtà, la carriera di scrittrice è stata una diretta conseguenza della pubblicazione del libro. Ho realizzato realmente dopo. Oggi posso dire che è il lavoro dei miei sogni: mi piacerebbe poter guadagnarmi da vivere con i miei capolavori.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non era una giornata come le altre a pensarci bene adesso. Mi trovavo nel periodo in cui erano iniziati i pianti isterici continui. Sono capitata per le strade della mia odiosa città e ho fatto caso ad una faccina sorridente disegnata sul muro di una piccola via. Non era poi così bella ma mi ha suscitato tante emozioni. Così, ho iniziato a buttar giù qualche parola ed è nato il primo e vero racconto: Io c'ero. Con gli anni, la raccolta ha iniziato ad arricchirsi di racconti e poesie e così, grazie all'aiuto della casa editrice Booksprint, la mia "depressione" ha trovato finalmente il giusto ruolo nella mia vita, ossia, all'interno del libro. L'idea principale era quella di mostrare un lato diverso e "debole" di alcune persone che convivono con la depressione e rassicurarle nel non arrendersi mai.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Cosa si prova? Non è spiegabile. È un insieme di emozioni racchiuse tutte in un'istante ma soprattutto in un sogno che finalmente si avvera. Rabbia, paura, frustrazione, tristezza, amarezza e felicità. Mi ricordo perfettamente che il giorno in cui ho visto il libro sul sito ero veramente la persona più felice al mondo. Non è un'esagerazione. Per me non è solamente un sogno ma è anche una sorta di rivincita sulla depressione e sulla me stessa che non credeva in sé. Il momento più significativo, in cui poi mi sono emozionata maggiormente e ho finalmente realizzato, è quando ho scartato la mia copia personale, mentre la sfogliavo e mi rendevo conto che quel libro lo avevo creato IO.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Questa è una domanda a cui ho difficoltà a rispondere. Realmente non saprei chi dire. Posso semplicemente dire che alcune poesie e alcuni racconti sono stati comunque letti in primis dalle persone più care e vicine che ho.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una soluzione valida che avvicina soprattutto i giovani d'oggi che non amano particolarmente la lettura dei libri.

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