Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Genova. Riguardo al libro, però, l'influenza preponderante sulla sua genesi l'hanno avuta i luoghi della mia infanzia e adolescenza frequentati nei periodi estivi. In particolare, le vacanze passate in campagna, nell'entroterra ligure, al confine tra Liguria e Piemonte. Il mio è un libro di astronomia e la vera passione per questa scienza è nata in primo luogo osservando i cieli estivi, limpidi e lontani dall'inquinamento luminoso, caratteristici di quei luoghi. È lì che ho iniziato ad appassionarmi e a fare osservazione astronomica prima ad occhio nudo, poi con un binocolo e infine con il telescopio. Le serate, gli amici, il clima di vacanza hanno fatto il resto. Oltre all’indispensabile lato scientifico, secondo me, in questa scienza c'è un importante fattore emozionale.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Dipende assolutamente dall'adolescente, dai suoi interessi, dalla sua età precisa e dal suo carattere. Direi che i libri che ognuno dovrebbe leggere sono tanti ed è difficile estrapolare un solo titolo: questi possono essere i libri che dovrebbero accomunare tutti. Esiste però anche una variabilità individuale da non trascurare. Pertanto, possono esistere una vasta gamma di titoli per tutti, ma poi direi che ad ogni persona andrebbero consigliati libri differenti. Potrei consigliare un titolo in particolare se mi venisse richiesto un argomento specifico. In generale, invece, consiglierei di leggere tanto e di tutti gli argomenti e poi approfondire ciò che più appassiona.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Personalmente adoro il libro cartaceo. Il libro oltre che letto, studiato, va toccato, tenuto in mano, sfogliato. Per me il vero libro è quello cartaceo. L'ebook va bene per la praticità, la facilità di trasporto e immagazzinamento, ma è un'altra cosa.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Anche qui dipende, ognuno ha la sua storia, le sue esperienze, la sua personalità. Io certamente non posso in alcun modo definirmi uno scrittore, in quanto sinora ho scritto solamente un libro, peraltro un testo scientifico. Sicuramente chi scrive romanzi, poesie, testi letterari è ispirato in maniera diversa e le ragioni che lo inducono a scrivere possono essere differenti.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
In realtà il mio libro ha subito nel tempo parecchi stravolgimenti e la sua natura e il suo scopo si sono modificati nel tempo. All’inizio era più che altro un insieme di appunti di astronomia, poi il testo è diventato sempre più organico, l’ho ripreso e modificato più volte. Una mia caratteristica è di non essere mai pienamente soddisfatto di ciò che faccio, per cui tendo continuamente a rivedere e modificare ciò che ho fatto in precedenza. Quello che mi ha spinto a scrivere in realtà è il desiderio di studiare e approfondire questa materia, poi nel tempo è nato un vero e proprio libro.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Trattandosi di un testo di astronomia in realtà non vi è un messaggio, semplicemente la voglia di divulgare questa scienza agli appassionati e di condividerla con chi avrà voglia di leggere il mio libro. Ciò a cui tenevo particolarmente era costruire un testo basato sulle più prestigiose riviste di astronomia e astrofisica a livello internazionale, dove ogni passaggio, ogni affermazione fosse basata su numerose pubblicazioni, rigorosamente citate nel libro e facilmente accessibili a chiunque voglia approfondire un particolare argomento.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Devo dire che l’idea di scrivere un libro, che fosse un romanzo, un testo scientifico, o qualsiasi altra cosa mi è sempre piaciuta. In passato ho anche iniziato a scrivere altri libri, di argomento diverso, poi non portando mai a termine l’opera per vari motivi.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non particolarmente, anche perché la scrittura di questo testo è stata piuttosto lunga e laboriosa.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Assolutamente sì. Non nascendo necessariamente come libro ed essendo all’inizio una raccolta di appunti ho spesso pensato di non continuare con la stesura del testo.
Il suo autore del passato preferito?
Domanda davvero difficile, l’elenco sarebbe lungo e rischierei di dimenticarmi qualche nome per me importante. Diciamo che la domanda dovrebbe essere posta sempre circoscrivendo l’argomento. Si può chiedere l’autore preferito in un certo campo, in un certo ambito: si può avere un poeta preferito, uno scrittore di gialli preferito, uno scrittore di romanzi preferito, ma ad una domanda così generale diventa impossibile per me fornire una risposta esauriente.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come ho già spiegato per me il libro rimane cartaceo. Tutto il resto ben venga, ma per quanto mi riguarda può trovare spazio solo in certe occasioni specifiche. Chiaramente per un ipovedente può essere uno strumento molto utile, può aiutare in alcune situazioni, ma io rimango all’antica, mi piacciono gli scaffali pieni di volumi, le biblioteche, le grandi librerie, i libri da afferrare, tenere in mano, sfogliare.