Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è come sparire dalla realtà che mi circonda e immergersi in un mondo diverso. Ogni volta che scrivo mi vengono tanti pensieri che nemmeno immaginavo di pensare in quel momento. È come uno sfogo alla mia voglia di fare qualcosa che ti piace e ti rilassa allo stesso tempo. Ho avuto modo di sperimentare la scrittura così per caso e ho capito che fosse quello che ho sempre amato.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Poco è presente della mia vita reale ma in ogni persona c’è del vero nel libro. Chi non ha mai desiderato fantasticare su un qualcosa che non fosse realizzabile? Ho voluto esternare la mia vita privata dal libro per permettere a tutti di poter immaginare la loro idea.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Passione, Amore e infinta gioia.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
All’inizio volevo cambiare molte volte il titolo ma man mano che la stesura del libro prendeva forma ho voluto chiamarlo “A story of an Army”.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’ipotetica isola deserta porterei con me Richard Castle come scrittore perché è un po’ un mio idolo e un’inspirazione allo stesso tempo. Perché grazie a lui che ho avuto modo di compiere questo libro.
Ebook o cartaceo?
Per mia esperienza preferirei cartaceo ma ognuno è libero di decidere quale formato comprare. Non obbligo nessuno a prendere un cartaceo e una scelta libera.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di intraprendere la carriera di scrittrice molto tempo fa ma non avevo la certezza di essere all’altezza. Ma col tempo ho scoperto che è un piacere essere l’autore di qualcosa che tanti anni fa non avrei mai pensato di fare.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea è nata per caso, ho fatto un viaggio in me stessa e da lì che è nata la storia del libro. Ogni capitolo che scrivevo era come se lo avessi vissuto in prima persona.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un sogno che diventa realtà. Dopo tanta attesa e sperando che qualcuno lo potesse apprezzare era un mio desiderio.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una mia amica è stata la prima persona che ha letto la mia opera e mi ha aiutato nel proseguire con la storia è di modificare ogni tanto per avere un senso logico.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che possa essere una svolta nelle nostre vite poiché ogni giorno ascoltiamo qualche musica e poi chi di noi non abbia mai provato l’ebrezza di ascoltare la voce del libro che ci piace. Ammetto che qualche volta l’ho fatto pure io ma per pura curiosità. È dire la verità mi è piaciuto molto come veniva letto.