Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata e cresciuta in Abruzzo, a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. Un paese disteso ai piedi della Maiella e nel contempo a meno di mezz'ora dal mare. Lavoro nell'azienda di famiglia che produce Apparati Medici Ospedalieri. Un lavoro bellissimo, che non mi sottrae al tempo da dedicare alla scrittura e alla lettura. Le mie giornate sono piene di impegni, ma soprattutto colorate dall'allegria e dalla vitalità dei miei nove nipotini, l'età dei quali varia dai tredici anni ai cinque mesi.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Amo scrivere al mattino presto, quando posso, e alla sera per rilassarmi.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Leggo Catena Fiorello, che non mi annoia. Ma anche autori abruzzesi come Donatella Di Pietrantonio, della quale ho appena finito di leggere l'Arminuta.
Perché è nata la sua opera?
Ammiro chi fa del proprio lavoro una missione, come Peter, il protagonista di "Prendimi per mano"
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Abbastanza. Ho scritto di storie d'immigrazione dal mio paese verso l'America, nel dopo guerra. Di transumanza. Della bellezza paesaggistica abruzzese. Argomenti di contesto ambientale e sociale.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo sia entrambi le cose. Si può volare con la mente a immaginare e progettare, ma si può scrivere di ciò che ci è vicino e tangibile.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo trapeli il carattere dell'autore nei propri scritti. Anche attraverso un'emozione da trasmettere o una sensazione da spiegare.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No. C'è qualcosa. E cioè un aspetto poco conosciuto che riguarda le condizioni e le esigenze di bambini speciali e delle loro famiglie. La vicenda amorosa di Peter alleggerisce l'argomento trattato.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alcuni passi a mio marito.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non solo. Almeno spero non sia messo completamente da parte il caro vecchio libro di carta. E' un'emozione diversa, tenerlo tra le mani.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ne penso male. Tutto ciò che è innovazione e tecnologia arricchisce e facilita la vita, ma può anche togliere. Come sfogliare un libro, sentirne l'odore e ammirarne le immagini. E soprattutto toglie la magia che avviene durante la lettura, quella di trovarsi catapultati nelle avventure che gli occhi leggono e la mente anima.