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10 Nov
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Intervista all'autrice - Francesca Tindara Ruvolo

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata in un paesino del Messinese che si chiama Torregrotta, è un paese che amo e che mi ha dato tanto. L'anima siciliana è passionale e profonda ma anche tradizionale e musicale, ebbene io queste caratteristiche me le sono incastonate dentro subito ed andando fiera della mia Sicilianità che inizio a scrivere sin da bambina, sotto l'influenza magica di mia nonna dalla quale ho ereditato l'amore per le storie. Lei, la sua macchina da cucire, le ballate in poesia Siciliana come " na signurina bedda e quantitati". Le storie narrate attorno al braciere con la luce di una candela, hanno fatto maturare in me l' incipit per il mio modo di scrivere. La fede in Dio che mia nonna mi ha trasmesso, insieme all'amore per la famiglia, il rispetto, l'amore per la cultura, la conquista del bene e del perdono, sono tutte scie parallele che la mia famiglia mi ha donato e che io ho sempre cercato di trasmettere nello scrivere e nella vita. Sono mamma di un bimbo meraviglioso, di nome Christian. Amo la mia famiglia ed adoro il mio lavoro e sono fortunata a lavorare con colleghi stupendi che credono in me. È per mio figlio che ho deciso di fare emergere queste storie, come l’anima riemerge dopo una lunga e travagliata tempesta.

 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un tempo prestabilito. Quando mi sento di scrivere, lo faccio
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Paulo Coelho e Carlos Ruiz Zafon
 
Perché è nata la sua opera?
Perché ho sentito la voglia di scriverla
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo. Come dicevo la mia formazione, ha inglobato tutto il mio modo di scrivere. Prima di me scriveva mio nonno. Lui scriveva di Scala/Torregrotta e della sua vita vissuta tra famiglia, campagna, politica e fede. Un grande uomo Don Pietro.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Può darsi. Ma ciò non cambia la realtà dei personaggi; quello che sentono ed esprimono. È tutta una finzione ma nella finzione c'è anche la realtà della storia.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto, tantissimo.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La magia del Natale e lo splendere delle stelle. Non lo so quando vado a lavoro ascoltando certe canzoni, come "gioia infinita" dei Negrita, sembra che gli angeli danzino felici pure loro e da lì è nata la storia.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio padre
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Speriamo di no. Io sono per la magia della carta scritta anche se capisco che leggere on-line è più all' avanguardia e costa meno ma vuoi mettere il profumo delle pagine mentre le giri?
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Idem. Sono sempre per la scrittura cartacea. È pura poesia ma l'avanguardia è avanguardia. L'importante è leggere e scrivere. Un mondo senza libri, sarebbe un mondo senza sogni.

 

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