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30 Ott
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Intervista all'autore - Giorgio Manfrin

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Bertesina comune di Vicenza, una piccola frazione alle porte della città e sono rimasto fino all'età di 13 anni. Realtà agricola poco scolarizzata e legata moltissimo all'agricoltura di una volta. Povera gente ma con grandi speranze, i giovani volevano progredire e migliorare la loro esistenza, infatti molti sono usciti da quella realtà ed anch'io.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Senz'altro "Il Piccolo Principe ". Ma anche "I Ragazzi della Via Pal" . Ma anche " Il Diario di Anna Frank ".
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Beh, il futuro sarà sicuramente l'eBook ma vuoi mettere prendere in mano un libro cartaceo, sentirne l'odore, sfogliarlo facendo scorrere le pagine tra le dita, cercarne le figure... Il cambiamento è inevitabile perché se non ci fosse saremmo ancora lì con una candela in mano salire le scale per andare a letto, in un letto scomodo, duro, magari diviso con il fratello...
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ho sempre cercato di scrivere e non solo leggere. Va bene che ho scritto sempre per il lavoro che ho fatto per 35 anni, ma quello era un'altra cosa.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
I miei nipotini che mi hanno chiesto - Nonno che giocattoli avevi quando eri piccolo, come vivevi allora?- Sono partito per descrivere il mondo che ho vissuto, chi erano le persone che mi circondavano, quali giochi facevo con i miei coetanei vicini di casa e poi ho finito per scrivere anche altre cose. Però questo non era finalizzato per pubblicare in un libro il mio ricordo ma soltanto un racconto per loro, i miei nipoti. Poi è scattato il desiderio di poter pubblicare.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Studiare la Storia perché se non conosciamo il nostro passato non sapremo mai chi siamo. Se non sappiamo cosa hanno fatto, patito, lavorato, ricercato, cosa ci hanno lasciato quelli che ci hanno preceduto, non riusciremo a capire cosa dobbiamo fare noi per chi ci sarà domani.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come già detto ho sempre avuto la voglia di scrivere, infatti ho scritto e scrivo poesie riprendendo il passato, la natura, gli amici, i genitori.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
L'episodio più bello è la domanda che mi hanno fatto i miei nipotini perché ha dimostrato la loro curiosità nel conoscere il passato attraverso i miei ricordi. Il secondo episodio bello è stato quando ho messo nelle loro mani il libro.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non l'ho mai portato a termine perché è molto sintetico e credo che sarebbe stato molto più completo se avessi scritto tutto quello che ho in testa, ma non è detto che non continuerò a scrivere.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Moltissimi da Gogol a Calvino, da Moravia a Primo Levi, senza dimenticare Dante e Manzoni studiati a scuola e poi perché no Omero e Virgilio?
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Avere in mano un apparecchio elettronico e leggere scorrendo con il dito o ascoltando la narrazione non mi piace, ma tant'è.
 
 
 
 
 

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