1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è uno dei modi per esprimere le proprie emozioni e il proprio lato introspettivo che altrimenti, secondo il mio parere, difficilmente riuscirei ad esprimere. Non è ovviamente l 'unico mezzo espressivo che utilizzo. C'è la pittura, la scultura e purtroppo vorrei scrivere anche la musica che mio malgrado posso solo ascoltare visto che non sono in grado di suonare strumenti. Scrivere per me significa evasione e trasporto in una dimensione soltanto mia in cui riesco a vedere tutto quello che desidero e che mi fa star bene.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Abbastanza direi. Spesso mascherate sono presenti molte dinamiche personali, rapporti umani o familiari. Ho tradotto con altre parole o metafore cose, persone e sentimenti che credo facciano parte della mia vita tutti i giorni.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La volontà di far capire ai miei figli che, nonostante fossi un pessimo studente, sono stato in grado senza eccessive aspettative a 46 anni di produrre un romanzo e a trovare una casa editrice disponibile come la BookSprint in grado di realizzare il mio piccolo sogno.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Semplice direi. Una scelta dettata dalla trama del racconto.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Più che un libro scritto o uno scrittore mi piacerebbe avere la possibilità di scrivere un diario e raccontare tutto ciò che accade sull'isola.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Un giorno di circa 5 anni fa ho incominciato a scrivere cose che non avevano un collegamento fra di loro. poi ho immaginato di collegarle e piano piano è venuta fuori una storia.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non ci sono aneddoti o idee particolari legate alla scrittura del libro. Ho cominciato come ho detto a buttare giù storie e a scrivere una sorta di diario di cose che pensavo e che mi andava di raccontare. Poi ci ho costruito una storia su che piano piano ha dato alla luce l’intero romanzo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ho provato molto piacere e anche soddisfazione soprattutto considerando il fatto che non portavo mai a termine la maggior parte dei miei progetti. Sono stato sempre molto creativo ma poco pratico. Oggi con la maturità dell'età mi sento diverso e molto più produttivo.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia compagna. Non mi ha dato soddisfazione dicendomi che per lei era un modo di scrivere fine a sé stesso senza una trama avvincente ...un po' come una certa letteratura inglese ha detto. Io non l’ho creduta.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante. Mi piace l'idea di ascoltare una voce narrante mentre sei intento a fare altro, o a guidare, a cucinare, a correre su un tapis roulant, in palestra, in treno. Io amo ascoltare la radio e non solo la musica. Mi piace ascoltare voci che raccontano.
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Bellissima intervista di una donna molto intelligente e sensibile.
Scritto da Umberto Melotti
il Giovedì, 18 Luglio 2024 08:49
Avendo letto il primo libro la curiosità mi ha portata alla lettura del secondo. L'intreccio…
Scritto da Anna
il Martedì, 16 Luglio 2024 12:25
Mi sono emozionato nel leggere questa storia. Mi è piaciuto molto e l’ho trovato molto…
Scritto da Marco
il Sabato, 13 Luglio 2024 17:59
Bellissimo e ricco lavoro! Un contributo prezioso ❤️
Scritto da Caterina
il Sabato, 06 Luglio 2024 15:08