1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Forlì. Ho vissuto una decina d'anni a Rimini, ma il mio grande amore è Forlì.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
È sempre difficile consigliare libri da leggere. I romanzi di Emilio Salgari sono molto stimolanti per fantasie adolescenziali.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso sia inevitabile e mi dispiace tanto. Il libro va toccato, annusato, carezzato. L'eBook è lo stesso che fare l'amore per telefono.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Né l'uno, né l'altro. È un lento germinare dovuto a un incontro casuale, che col tempo diventa necessità.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L'età. Penso sia giunto per me il momento di raccogliere in un unico volume testi teatrali scritti in tanti anni. Ne sto preparando un altro e forse un terzo.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nessuno. Racconto dei fatti, semplicemente.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non so, mi sembra di avere sempre scritto.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
In verità, mi è stato chiesto da molti amici. Un libro si legge meglio di un copione.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Anzi, mi sono convinto di farne altri.
10. Il suo autore del passato preferito?
Cervantes.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io lo praticavo da adolescente per mia nonna, quasi completamente cieca.