1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Non è semplice racchiudere in poche righe le numerose emozioni che nascono quando mi dedico alla scrittura. Possono variare di molto, a seconda dello stato d'animo che mi accompagna in quelle ore. Provo gioia quando i personaggi sono felici, amore quando esternano i loro sentimenti, disapprovazione nei momenti di rabbia e tristezza negli attimi di sconforto. Lascio che siano tutte queste sensazioni a guidarmi nella scrittura, permetto loro di avere la meglio sulla mia mente e sulle mie dita. D'altronde è questo uno degli obiettivi principali che accomuna scrittura e lettura; provocare sentimenti ed emozioni nello scrittore e nel lettore.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Oserei dire tutto e niente. Ho sempre creduto che, per risultare il più reale possibile, una storia dovesse contenere argomenti, situazioni, luoghi e personaggi vicini alla coscienza dell'autore. Proprio seguendo questo mio pensiero, ho cercato di celare in "Credo in te, credo in noi" tutta me stessa. Chi mi conosce bene vede il filo invisibile che unisce la protagonista della storia, Ginevra, e me. Ci accomuna il medesimo carattere, gli stessi sogni e anche le paure sono identiche. La migliore amica di Ginevra, ovvero Phoebe, è il riflesso di una mia cara amica. I genitori della protagonista sono la copia esatta dei miei. L'ambientazione è la mia amata città natale, Napoli. In fine, alcune situazioni che vive Ginevra sono mie esperienze personali. Direi che leggere questo libro è un modo rapido ed efficace per conoscermi, quasi a trecentosessanta gradi.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho iniziato a scrivere "Credo in te, credo in noi" un anno fa, quando la mia vita è stata colpita da un tornado di situazioni negative e difficili che hanno portato tanta pioggia nelle mie lunghe giornate. Per donare un po' di luce a quei momenti mi sono rifugiata nella scrittura e così, quasi per caso, è nata questa storia. Per mesi è stata pubblicata su Wattpad dove, fin da subito, ho ricevuto dei riscontri positivi con i lettori della piattaforma. Successivamente, spronata anche da mia madre, ho deciso di inseguire questo sogno nel cassetto che sembrava quasi impossibile e, invece, eccomi qui.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Confrontandomi con vari autori e autrici emergenti, ho scoperto che per molti la scelta del titolo è un grande scoglio da superare e che alcuni lo decidono a opera conclusa. Nel mio caso è stato completamente l'opposto. Ho iniziato a scrivere con le idee ben chiare, sapevo dove sarebbe arrivata la storia di Riccardo e Ginevra, ero decisa sulla conclusione del libro al tal punto da sceglierne come prima cosa il titolo stesso. Ciò che in realtà mancava era lo svolgimento delle vicende che man mano hanno poi preso vita nella mia immaginazione.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Domanda difficile! Non riuscirei a scegliere con facilità un singolo scrittore o un unico libro, ma probabilmente la mia scelta ricadrebbe su Jane Austen. Immagino già le lunghe chiacchierate, incentrate sui personaggi femminili di maggior rilevanza nel corso dei secoli. Lei mi parlerebbe degli usi e costumi del suo tempo ed io delle generazioni presenti. Passeremo le ore a leggere "Orgoglio e Pregiudizio" e, perché no, anche "Credo in te, credo in noi".
6. Ebook o cartaceo?
Nonostante sia estremamente cosciente che molti preferiscano gli ebook per motivi quali: risparmio economico, salvaspazio e praticità, nulla al mondo può sostituire il profumo della carta stampata e la bellezza delle copertine cartacee.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Come anticipato in precedenza, non è stata una scelta spontanea e ricercata; la considero più come una stupenda casualità. Non nego che ho sempre amato scrivere e leggere, ma pubblicare un libro tutto mio era un sogno che credevo irraggiungibile. Sono solo alla pubblicazione del mio primo romanzo, quindi non mi definirei già scrittrice, tuttavia, sono molto motivata e continuerò a perseguire questo sogno affinché possa far parte in eterno della mia vita.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Frullavano nella mia mente tanti aspetti e argomenti da toccare tramite la storia di Ginevra e Riccardo così, capitolo dopo capitolo, ho cercato di trattarne quanti più potevo. Volevo far in modo che le ragazze o le adolescenti, che leggessero questa storia, sviluppassero maggior consapevolezza del loro corpo, assumessero più autostima e non si lasciassero cambiare dal bad boy di turno. Per queste ragioni il personaggio di Ginevra non è la solita ragazza perfetta e innocente, che compare in moltissime storie. La mia protagonista è una donna che conosce il suo corpo e sa come darsi piacere, è una ragazza che possiede un carattere forte e indipendente e che, soprattutto, sa essere nello stesso tempo dolce e passionale. Proprio grazie a questo suo aspetto sexy sono nati vari aneddoti legati ai numerosi commenti delle lettrici. Alcune, più piccoline, si sono sentite imbarazzate e mi hanno posto numerose domande riguardanti i capitoli piccanti, altre, quasi coetanee a Ginevra, si sono complimentate per la sensualità, per nulla volgare, della scena autoerotica ma, senza ombra di dubbio, il messaggio privato che mi ha stupita maggiormente è stato quello di una ragazza di vent'anni che mi ha ringraziata per averla avvicinata al mondo dell'autoerotismo in quanto, a seguito della lettura del capitolo tredici, ha iniziato a praticarlo, citando la sua espressione, "con piacevole e soddisfacente regolarità".
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Banalmente, direi un'emozione unica e indescrivibile perché la realtà è proprio questa. Si resta a bocca aperta, il corpo è attraversato da tante emozioni incontrollabili. Stupore, soddisfazione, incredulità; sono solo alcune delle sensazioni che ho provato durante la concretizzazione di questo sogno. Dalla creazione della copertina alle numerose revisioni, dalle interviste alla sponsorizzazione del libro. Ho vissuto, e sto vivendo, quest'esperienza, circondata da un'aurea raggiante, capace di rendere anche queste giornate autunnali soleggianti.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia madre. Lei è stata la prima a leggere tutto il romanzo e non dimenticherò mai la sua inaspettata reazione, giunta alla conclusione della storia. Ero in cucina a preparare la cena mentre lei da ore non si staccava da Riccardo e Ginevra. D'improvviso mi raggiunge e, con le lacrime agli occhi, mi abbraccia, sussurrandomi: "sono fiera di te e della donna che sei diventata". Credo sia stato il complimento più bello e significativo che potrò mai ricevere per la creazione di questo libro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo sia una grande creazione perché permette anche a colore che non possono leggere di vivere emozioni attraverso le storie create dagli scrittori. Tuttavia preferirei che fossero sempre registrati da attori e non da un motore di sintesi vocale. I primi sono capaci di recitare nel migliore dei modi la storia, sono degli ottimi narratori che, a mio avviso, assicurano la nascita di vere emozioni in coloro che, chiudendo gli occhi, ricreano un film tutto loro, plasmato sulle parole lette dagli attori.