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23 Ott
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Intervista all'autore - Carla Perrone

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una vera e propria necessità, ne ho bisogno per riuscire a esprimere la mia reale essenza. Scrivendo provo un senso di realizzazione del mio essere.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel libro tratto una tematica a me molto vicina, in quanto ho sempre riflettuto profondamente sul tema vita-morte e sulle conseguenze di un suicida sugli altri.

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La scrittura di quest'opera ha rappresentato una fase dell'elaborazione del lutto. Grazie a questo libro sono riuscita a riappacificarmi con la vita e lasciar andare il mio amico.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è sempre molto complicata, dato che si tratta di un elemento che deve rappresentare l'essenza dell'opera. Alla fine penso che, tra le varie alternative sopravvissute alla prima cernita, "L'ultima cosa che vorrei dirti" sia esattamente ciò che meglio riassume il libro.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Dacia Marini perché ho letto tutte le sue opere e racconta un mondo che amo affrontando tematiche femminili sovente ambientate nel mio periodo storico preferito.
 
6. Ebook o cartaceo?
Sono aperta a tutto, personalmente preferisco il cartaceo, ma mi rendo conto che gli Ebook siano una validissima opportunità nella nostra società attuale.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre desiderato scrivere ma non credevo di essere all'altezza di vedere realizzato il mio sogno. A un certo punto però ho sentito una forte necessità di vedere su carta i miei lavori e di poterli divulgare.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce da un evento reale che mi ha toccata nel profondo, la morte de mio caro amico.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una soddisfazione enorme. Finalmente viene dato valore ai miei pensieri e sentimenti.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona a cui ho affidato il mio manoscritto è stata mia figlia. La sua opinione per me è di fondamentale importanza e, data la sua sensibilità, veder avvalorato il mio lavoro da parte sua mi ha convinta ancora di più della bontà della mia opera.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro sia un ottimo strumento per favorire l'accessibilità a prodotti letterari anche a persone non vedenti che hanno quindi la possibilità di ascoltare un'opera letteraria.
 
 
 
 

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