1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono a nata e cresciuta a Roma, quartiere piazza Bologna.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglierei un libro di Alessandro D’Avenia: "Ciò che inferno non è". D'Avenia è il mio scrittore preferito. Oltre a narrare una storia commovente, credo che questo libro possa insegnare tanto su cosa significhi amare e su cosa significhi educare.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che sia una enorme perdita, non un guadagno. Ho sempre amato sentire l'odore della carta e la ruvidezza delle pagine. Mio padre mi ha insegnato che i libri sono eredità, sono comunicazione. L'e-book è sicuramente più comodo, più ordinato ma è davvero un grande guadagno? Non credo. Il lettore e il libro nel corso del tempo instaurano una relazione. Nel segnalibro, nelle pagine macchiate di caffè, nelle "orecchie", il lettore e il libro intessono una profonda relazione. Un libro può essere amico, rifugio, eredità, uno schermo può davvero essere tutto questo?
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è stata un amore coltivato fin da piccola.
Ricordo ancora quando ad undici anni, in prima media, facendoci sentire "Imagine" di Lennon, la nostra professoressa ci disse di chiudere gli occhi e scrivere una poesia: quel giorno è nato un amore che non è cessato più.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho scritto questo libro per raccogliere le mie poesie ed averne memoria, per raccontare la forma più alta di amore e il mio mondo, nella speranza di lasciare qualcosa a chi lo legge.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei che attraverso il mio libro possa credere che la vita è meravigliosa, sperare di viverla al meglio cogliendo anche ciò che sembra più infimo, amare donandosi all'altro senza riserve.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Era il mio sogno fin da quando sono bambina.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Quando mio padre con in mano il fac simile del libro sorrise e disse: "Mi piace molto".
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ho pensato molte volte che nessuno lo avrebbe pubblicato e che il mio lavoro era assolutamente inutile, ho pensato che le mie poesie non avessero valore, ho pensato di non avere nulla da dare. Eppure, oggi sono qui.
10. Il suo autore del passato preferito?
Jane Austen è e sempre sarà il mio grande amore..
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che possa essere una grande risorsa per tutti coloro che sono impossibilitati a leggere un libro. Penso anche che possa essere, se letto da una voce adeguata, una esperienza suggestiva.