1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono sempre stata una poetessa, lei si chiede, ma và!
Si.
Sono un tipo sensibile, fantasticavo, sognavo a occhi aperti, e che è diventata logica e oggettiva dopo un percorso psicologico, non ho perso la mia creatività, l'ho fatta crescere con più senso, più maturità, non si finisce mai di imparare, per cui spero sempre di apprendere e comprendere, sempre, meglio ciò che mi circonda, per descrivere i miei sentimenti nel momento che interagisce nella mia anima.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho orari.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Neruda Pablo.
4. Perché è nata la sua opera?
Così, volevo parlare con con il mondo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non lo so, c'è, e basta.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
No.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sono lì.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Le mazzate d'amore.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Un regalo di Natale.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Può essere utile. Ma preferisco il libro cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io mi sono distratta parecchio.