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16 Ott
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Intervista all'autore - Romina Zamponi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Abito con la mia famiglia a Montalto nel comune di Laterina Pergine Valdarno, in provincia di Arezzo. Svolgo la professione di Insegnante, pur avendo in passato ricoperto ruoli in altre occupazioni, i quali hanno profondamente contribuito alla mia formazione personale.
Non ho maturato una decisione rispetto alla scrittura, non mi sono riproposta di scrivere. La scrittura mi accompagna da sempre nella vita. Scrivere rappresenta un valore aggiunto al mio vissuto quotidiano. La decisione di pubblicare questa raccolta è stata dettata dal desiderio di offrire una copertina dignitosa agli affetti, ai luoghi e alle situazioni che a questi scritti hanno dato vita.
Molti scritti rimangono ancora inediti.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non vi è un momento particolare in cui mi dedico alla scrittura, più spesso la sera, ma ogni momento può suscitare lo stimolo o il bisogno di rendere fruibile un'emozione per sempre.
Non cerco di scrivere…la scrittura viene a me senza programmi.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Tra gli autori che amo posso decisamente citare Irving Stone. Amo la sua scrittura scorrevole e allo stesso tempo così attenta ai dettagli, ai particolari che contribuiscono meravigliosamente a farti respirare aneliti di storia. Trovo la sua scrittura molto coinvolgente, proprio in quanto riesce a trasportarti nel clima e nel contesto storico e sociale in cui sono ambientati i suoi romanzi. Inoltre suscita nel lettore empatia verso i protagonisti e le vicende narrate, grazie alla delicatezza con cui emerge e si cala nella storia la psicologia stessa dei protagonisti.
 
4. Perché è nata la sua opera?
"Dal Buio alla ricerca di che..." racchiude semplici testi poetici che rappresentano in qualche modo una fase della mia vita personale. Come ho accennato precedentemente, dare una copertina a queste poesie è stato per me come restituire dignità alle persone, ai luoghi e agli eventi che hanno segnato tale percorso. Il titolo è nato anch'esso in modo molto spontaneo… i lati oscuri della nostra vita, l'individualismo, la ricerca e la sete di cose futili, la solitudine dell'uomo anche nella moltitudine dell'oggi, trovano nella raccolta una risposta concreta nelle cose semplici, in uno sguardo, in un sorriso, in un affetto, nonché nella ricerca dei valori importanti e mai scontati della nostra vita.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il territorio e il suo contesto socio culturale hanno influito e continuano ad influire profondamente nella mia formazione in genere, non solo letteraria, così come hanno avuto un peso determinante le mie esperienze a contatto con la cultura e le persone di altri paesi.
Sono da sempre molto coinvolta nella vita sociale e culturale locale e sicuramente la prima fonte di ispirazione ha da sempre origine nel bagaglio di relazioni, di voci e di luoghi che hanno segnato e segnano la mia vita.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è un modo per vivere intensamente ciò che la vita ci offre giorno dopo giorno. La scrittura è coinvolgimento, è evasione dall'estraneità direi, la scrittura è quel valore aggiunto della nostra vita che ci permette di rendere indelebili nel tempo gli affetti, le relazioni umane o di continuare a respirare a distanza i profumi e gli odori che in un modo o nell'altro hanno segnato tappe della vita di ciascuno. Scrivere è tracciare la strada della nostra vita, che si si snoda svelando piano, piano la sua cromaticità di colori.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ogni verso è decisamente autobiografico, benché nella loro semplicità queste poesie siano capaci di restituire al lettore sensazioni ed emozioni in cui ognuno può ritrovare qualcosa di se stesso.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non precisamente. Non vi è una persona in particolare, ma le persone con cui ho avuto ed ho la fortuna di condividere emozioni e momenti di vita. La ricchezza più grande incontrata sulla mia strada infatti sono state proprio le persone, vicine ma talvolta lontane, che mi hanno fatto osservare la vita con occhi diversi o mi hanno fatto scoprire aspetti della vita a me ignoti.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ancora non ho divulgato la mia raccolta. Lo sto facendo in questi giorni. I primi ai quali “donerò” questa lettura saranno coloro ai quali mi accomunano affetti, momenti e luoghi citati o che emergono sotto simboli diversi nella raccolta.
Alcune copie voleranno oltre confine, per raggiungere amicizie speciali in attesa di stringere tra le mani questo piccolo libro….
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo la mia formazione e la mia personalità di tanto in tanto cozzano con l’evoluzione digitale…pur condividendo la tesi che il futuro ormai vada in quella direzione, sono d’altro canto fermamente convinta che l’ebook non possa sostituire il piacere del libro. Sfogliare un libro, assaporarne il suo profumo, ritrovarsi nei pensieri, estrapolare elementi di riflessione sono privilegi che l’ebook difficilmente rende tali. Tuttavia credo che per molte persone esso sia, al contrario, un incentivo alla lettura, soprattutto per i ragazzi o per coloro che si muovono spesso per motivi di lavoro. Ho potuto infatti riscontrare come alcuni adolescenti si siano avvicinati alla lettura proprio grazie all’ebook e abbiano fatto di essa una loro passione, sfociata talvolta anche nell’amore per la scrittura.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Essendo appassionata per lo studio delle lingue straniere per un certo periodo ho pensato che fosse un’ottima idea quella di utilizzare audiolibri per poter coniugare il piacere del libro con la voglia di perfezionare le mie conoscenze e abilità linguistiche. Anche in questo caso tuttavia ho fatto un passo indietro… per le motivazioni sopra espresse.
Da docente invece ritengo che la nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro sia un valido supporto per la didattica. Credo che se in questo caso esso potrà (già lo sta facendo) riscuotere successo, nel caso del lettore tradizionale vinca sempre la pagina da sfogliare.
 
 
 

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