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BookSprint Edizioni Blog

09 Ott
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Intervista all'autore - Anna Natale

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me da un senso di libertà, dove poter vivere più vite diverse, cioè tutte quelle che preferisco. Partiamo dal fatto che ho sempre amato sia leggere che scrivere, riesco a scaricarci la tensione come se fosse una palestra, per cui quando pigio i tasti inizio a rilassarmi nel vero senso della parola e a catapultarmi altrove, così da poter avere un mio spazio unico e personale.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Poco e niente, diciamo che fin da piccola ho sempre avuto una sorta di inclinazione nel guardare film storici, a differenza delle mie coetanee, dove si parlasse sia dei romani che dei vichinghi. Quando li vedevo all'azione di certo non voltavo la faccia altrove spaventata anzi, ero attratta dal loro modo di difendersi, di combattere e di muoversi uniti come un gruppo forte e temuto. Questo mi faceva divertire, diversamente da altri.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questa opera ha significato una crescita personale del mio Io, il famoso super io rintanato in ognuno di noi, difficile da far fuoriuscire poiché non è cosa semplice e molti nemmeno riescono. Quando però ci si ritrova davanti a un qualcosa che attrae in modo forte e che ti fa sentire bene, in quel momento potrebbe avvenire il famoso miracolo di ritrovarsi in se stessi nel vero senso della parola. Se accade è solo un bene.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata molto semplice in realtà, avevo già tutto in mente dall'inizio del primo capitolo e mentre lo scrivevo, già sapevo come farlo finire. La versione del guerriero errante che non teme nulla, mi ha sempre affascinato.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Questa è una bella domanda perché la scelta potrebbe ricadere su tutta la libreria, ma essendo un’isola deserta, il campo si ristringe, per cui penso di volere Obsidian della serie Lux, scritta dalla scrittrice Jennifer Armentrout. La mia libreria è invasa, maggiormente, dai suoi libri, anche se le mie scrittrici preferite sono altre due come Julie Plec, che è una sceneggiatrice ed è stata anche la produttrice delle serie televisiva di “The vampire diaries”, e la famosa Jane Austen conosciuta per aver scritto orgoglio e pregiudizio.
Preferirei averle tutte e tre sull'isola, decisamente.
 
6. Ebook o cartaceo?
Il cartaceo lo prediligo di gran lunga e non solo io, vero che la versione Ebook sia comoda e a portata di mano, ma a mio parere il cartaceo resta tutt'altra storia. L'odore della carta di un libro nuovo o vecchio, è imparagonabile.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Niente era in programma, è avvenuto tutto al caso in modo improvviso. Mi sono vista catapultata all'istante in un qualcosa a me sconosciuto e che poi, a mano a mano ho iniziato ad apprendere lentamente e, nel vedere l'entusiasmo dei lettori, ha influito ancora di più.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Inizialmente, ad essere sincera, la stavo scrivendo per me stessa e non pensavo nemmeno di renderla pubblica, però è piaciuta a molte persone che mi hanno consigliato, insistentemente, di pubblicarla così che potessero leggerla in cartaceo. Da allora ha avuto un grande significato per me stessa, sono riuscita a creare qualcosa che non avrei mai creduto possibile.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Emozioni incredibili, gioie indescrivibili e un senso di appagamento per il lavoro svolto. All'inizio può sembrare surreale e ci si può rimanere ancora incredule ma solo perché una persona non riesce, in quel momento, a fare mente locale di ciò che ha compiuto. Il dopo è tutta salita di felicità.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stato il mio fidanzato, è rimasto molto sorpreso e stupito, tant'è vero che è stato proprio lui a spronarmi di continuare e di provare a renderlo pubblico per conoscere la reazione dei lettori, essendo che io non volevo. Alla fine è stato un bene.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Adoro la versione dell'audiolibro, ho ascoltato alcuni libri in questo modo e devo ammettere che sono molto rilassanti quanto utili, utili perché possono avvicinare chi non legge, chi è ancora lontano dal voler aprire un libro. In questo modo si potrebbero avvicinare molte più persone.
 
 
 
 
 

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