1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Pavia nel 1994. Mi sono diplomata nel 2013 presso il liceo socio psico pedagogico ed avrei continuato il percorso di studi frequentando la'universita. Ma qualcosa nella mia vita è cambiato e così anche le mie priorità. Solo l'anno seguente, durante la stagione invernale più nevosa degli ultimi anni in Trentino sono rimasta incinta e dunque i soldi che faticosamente avevo messo da parte per l'iscrizione all'università sono stati poi indispensabili per il primo anno di vita del mio bambino. Da quel momento le difficoltà che ho dovuto affrontare sono state davvero molte. Ma non sono mai stata sola a farlo. Mio marito ed il mio bambino mi hanno sempre aiutata e supportata e continuano tutt'ora a farlo! Solo un anno fa abbiamo lasciato la nostra vita in città per stabilirci in un paesino di alta montagna in Trentino. E qui ho avuto modo di potermi finalmente dedicare ad una delle mie passioni più grandi: la scrittura.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Come ogni mamma e moglie le ore di cui è fatta la giornata non sono sufficienti per fare tutto! Ed il tempo a disposizione per me stessa non è mai molto. Ciò nonostante riesco a ritagliarmi un spazietto alla sera quando tutto vanno a dormire e la casa piomba nel buio e nel silenzio!
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Lucinda Riley. Una grande perdita sotto molti punti di vista. Autrice a mio giudizio favolosa.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata in modo spontaneo. A differenza di altri racconti che ho scritto ed in precedenza ideato questo racconto si è creato mano a mano che scrivevo. Soltanto giunta a metà nel racconto però ho manifestato la volontà di rendere la storia motivante e diciamo una sorta di esempio per tutti coloro che hanno un sogno e si sentono insoddisfatti. Tutto è possibile questo è il messaggio che volevo far arrivare!
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
In realtà devo dire abbastanza. Fin da piccola mia mamma mi ha trasmesso la passione per la lettura. Diciamo che in famiglia la fantasia e la creatività non mancano ed io ho trovato nella scrittura il mio metodo di espressione.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Evadere dalla realtà per crearne una nuova e raccontarla attraverso metafore ed illusione. Spero un giorno di essere capace di esprimermi in entrambi e modi
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Moltissimo. Io sono come il personaggio che ho descritto. Ed il viaggio che lui ha fatto è lo stesso che sento di fare io oggi con il mio libro.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il mio bambino sicuramente. Lui mi ha dato consigli e soprattutto mi ha fatto vedere la storia da un punto di vista diverso: attraverso gli occhi di un bambino.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il mio primo lettore è stato il mio bambino! Che ha proprio quest'anno imparato a leggere!
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No. Ritengo che chi ama leggere non smetterà mai di acquistare libri cartacei in favore di libri digitali. Amare un libro vuol dire anche sentirlo nel vero senso della parola. La carta sulla pelle, il suo profumo ed il rumore delle pagine quando girano. Non ha prezzo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
A dire la verità è una realtà a me quasi totalmente sconosciuta. Ma sicuramente può essere interessante!