1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io abito in Svizzera, in un paese vicino alla città di Lugano. Dopo la maturità linguistica, mi sono iscritta all'università di Firenze dove ho studiato alla Facoltà di Lettere e Filosofia.
La mia passione per la lettura e la scrittura è presente da sempre e, il mio interesse per la poesia mi accompagna da anni. Non ho mai avuto il coraggio di far leggere le mie poesie ma, da qualche tempo, l'idea di poterle condividere con qualcuno si è fatta sempre più pressante. Così ho deciso di pubblicarle: in questo modo ho concretizzato un sogno e potrò regalare ai miei amici più cari una parte del mio lavoro.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento preciso. Possono trascorrere giorni senza che io scriva e poi, durante una serata, o di notte, sento la necessità di scrivere e di esprimermi.
Spesso le idee, i pensieri, nascono dopo aver vissuto qualcosa, o dopo aver letto dei libri, dopo aver conversato con qualcuno. Tutto, per me, è fonte d'ispirazione ma, spesso, devo lasciar sedimentare dentro di me delle conoscenze, delle sensazioni, delle emozioni.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Se penso a uno scrittore di romanzi, il mio preferito è José Saramago.
Se penso a un poeta, è difficile scegliere. Direi Magrelli, ma anche Alda Merini o Paul Celan.
4. Perché è nata la sua opera?
Da una forte esigenza comunicativa. La vita è imprevedibile ed è bello raccontarla.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Penso che abbia un'enorme influenza. Inoltre, essendo insegnante di italiano, sono sempre alla ricerca di libri stimolanti e non posso non confrontarmi anche gli autori più contemporanei.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Né uno né l'altro: è pura passione.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto: il mio modo di osservare il mondo, esteriore e interiore.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No, direi di no.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Non ho scritto un romanzo e, le mie poesie, le ho fatte leggere ad alcune persone a me molto care.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Personalmente non amo molto l'ebook, preferisco il libro cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Questo è un aspetto interessante. Nella mia pratica di insegnante constato che l'audiolibro è molto utile per ragazzi con dislessia.